Sembra ormai assodato che fare film di genere (e ben realizzati aggiungeremmo), da noi, non sia affatto semplice. Qualcosa, però, si sta muovendo da un po’ di tempo a questa parte, merito spesso di registi classe ’80 o nati alla fine degli anni ’70. Toni D’Angelo è tra questi, con Falchi si è dimostrato abile nel dirigere e scrivere (co-sceneggiando con Giorgio Caruso e Marcello Olivieri) un poliziesco che non deluderà i fan del genere.
«Napoli, la città delle mille contraddizioni. Fortunato Cerlino e Michele Riondino sono Peppe e Francesco, due Falchi, poliziotti della sezione speciale della Squadra Mobile di Napoli. In sella alla loro moto, portano la legge tra i vicoli più malfamati della città , usando spesso metodi poco convenzionali. La loro vita, già ricca di tensione, viene sconvolta da una tragedia personale e professionale. In preda allo sconforto e assetati di vendetta, ingaggeranno una lotta senza esclusione di colpi contro una potentissima e spietata organizzazione criminale cinese» (dalla sinossi ufficiale).
Non tutti sanno chi siano i falchi, ma magari ci siamo ritrovati a essere protetti proprio da loro. «Vanno in borghese e in sella alla moto, contrastano il crimine per i vicoli delle città laddove le volanti non riescono ad arrivare. Attualmente le città dove tale servizio porta ottimi risultati sia in termini di repressione che di prevenzione sono Palermo, Napoli, Bari, Taranto, Roma e Milano; soprattutto nel capoluogo campano, l’utilizzo di motoveicoli è la vera arma in più nei confronti della criminalità predatoria, dati gli intrecciati dedali di vicoli che caratterizzano la città partenopea».
Sono poliziotti, ma sono anche uomini e in quanto tali sbagliano, cedono agli istinti e alle debolezze – e questo è un altro pregio di Falchi, che va a fondo dei personaggi che sceglie di raccontare. Peppe e Francesco, resi così intensi e carnali da questi bravi interpreti, sono molto uniti, ma c’è qualcosa che si spezza per via di una ferita irrisolta (apparentemente solo in uno dei due). Una funzione importante sarà assunta da un cane, ma non vogliamo rivelarvi altro.
Falchi tratteggia un affresco che cerca di stare alla larga dalla visione di Napoli troppo spesso comunicata, facendo occhio di bue tramite la storia personale, soprattutto, di questi due falchi, che a modo loro cercano di resistere. Molto accattivanti e in linea con gli stilemi del noir metropolitano, le inquadrature dall’alto nei vicoli e durante gli inseguimenti – enfatizzate dall’ottimo montaggio di Marco Spoletini (una garanzia in tal senso). Ciliegina sulla torta le musiche originali curate da Nino D’Angelo. Nel cast anche Xiaoya Ma, Pippo Delbono, Stefania Sandrelli. In sala con Koch Media.
Voto 7,5
Una frase: Siamo combattenti come il rottweiler.