“Io cerco di fare da parafulmine, ma Milano si deve svegliare. Si parlava di parco diffuso, di cascine e di tante altre cose, poi nulla. Guardiamo al progetto FiCo di Bologna, è già qualcosa. Non so se funzionerebbe qui. Ma il punto è: non basta elencare le cose da fare, servono soldi e capacità di gestione” dice il numero uno di Expo.
“Ho perso una battaglia”. Sei giorni dopo la bufera degli arresti compiuti dalla procura di Milano per quella che gli inquirenti ritengono la “cupola degli appalti”, il commissario unico Sala interviene alla Wired Next Fest in merito ai suoi rimpianti per non aver avuto un ‘general contractor’ per Expo 2015, cioè un unico referente che consegnasse le infrastrutture chiavi in mano.
“Non ho avuto la forza di impormi dopo soli 20 giorni in Expo. Se ne esce con scelte di campo. Non siamo più al momento di guardare con simpatia il tema. Ognuno ora deve capire se è a favore o contro. Non so più quanto definirla un’opportunità, ma mon fare questa battaglia sarebbe un problema per il Paese” ha detto Sala ai Giardini Montanelli dove è in corso la tre giorni del mensile.
“Non dovevamo partecipare alle gare? C’è una legge. Ora dobbiamo gestire la conclusione dei lavori nei cantieri, flussi logistici delicati e gli allestimenti”.ecc