«Un progetto del genere ha milioni di sfaccettature e letture, questo lavoro non finisce nel momento in cui va in scena e quindi mi aspetto che il pubblico continui a lavorare su questo spettacolo. La cosa che mi premeva di più è non finire e Bestie di scena parla di questa incompiutezza, del tentativo di svestire gli ignudi, non solo i corpi ma anche le anime di queste persone che lo abitano».
Vogliamo partire da queste parole di Emma Dante, rivolte agli spettatori, per raccontarvi ciò che lei e il direttore del Piccolo Teatro, Sergio Escobar, ci hanno trasmesso durante la conferenza stampa di presentazione pre-debutto nella stagione 2016-2017.
Bestie di scena sarà in programma, dal 9 al 20 maggio, al Piccolo Teatro Strehler, un luogo che saprà essere infinito e, al contempo, claustrofobico, «spazio abnorme e quindi desertico, pronto a diventare anche un ventre che partorisce, dove accade il concepimento tra lo spettatore e l’attore che lo abita».
Questa rappresentazione – e ci sembra quasi riduttivo chiamarla tale – è destinata a far parlare tanto di sé per una scelta ben precisa, che, però, è frutto di un lavoro con e sull’attore di circa un anno e mezzo. Ogni componente del cast sarà, infatti, nudo, ma l’artista ideatrice e regista ci tiene a sottolineare che: «Non è uno spettacolo duro o di rottura, si tratta di un nudo innocente. Non ci sono né un principio, né forse una fine, ma è un processo». Tramite azioni e poche parole Bestie di scena racconta una storia intima e quindi universale. «Le quinte di questo palcoscenico sono abitate da figure mostruose, che stimolano e provocano questa comunità di esseri primitivi che ha rinunciato a tutto per abitare fino in fondo questo luogo. C’è la presenza di un silenzio, dello scricchiolio dei corpi che si muovono, i respiri degli attori, i versi che escono naturalmente dal corpo mentre ci si muove così come i passi».
C’è una “avvertenza” per la visione che vogliamo darvi, (ac)cogliendo la riflessione della Dante sulla mezz’ora che precede l’inizio ufficiale dello spettacolo, che è «un tempo in cui uno si prepara perché il teatro è un momento di assoluta perdita di sé» e non vogliamo rivelarvi troppo. Ci sentiamo quindi di consigliarvi di considerare l’inizio di questa esperienza (e in generale dovrebbe essere così) mezz’ora prima rispetto all’orario indicato, spegnendo o al massimo mettendo in modalità silenzioso i cellulari (anche perché non ci sarà lo scampanellio tipico), facendovi interrogare e coinvolgere da ciò che di lì a poco vedrete. L’importante è approcciarsi con la disposizione di lasciarsi spiazzare, ma non semplicemente dall’immagine che si ha del nudo, che non deve diventare il tema principale.
«In Bestie di scena c’è un meccanismo segreto che svela il processo con cui nasce e si forma un individuo. Al centro c’è lui con i suoi movimenti scoordinati e selvaggi, lui che traccia percorsi più importanti della meta, che cerca strade non ancora battute» e ora c’è la curiosità di scoprire il tutto, vivendolo in teatro.
Emma Dante continua a lavorare coi suoi attori: Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Viola Carinci, Italia Carroccio, Davide Celona, Sabino Civilleri, Alessandra Fazzino, Roberto Galbo, Carmine Maringola, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino, Stephanie Taillandier, Emilia Verginelli Daniela Macaluso, Gabriele Gugliara. Questa, però, è la sua prima collaborazione col Piccolo (anche se è stata ospite coi suoi ultimi lavori).
Bestie di scena è, infatti, una coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo e Festival d’Avignon.
Lo spettacolo sarà in tournée al Teatro Valle Inclàn di Madrid dal 13 al 17 giugno 2018.
Riassumendo
Bestie di scena, dal 9 al 20 maggio
DURATA: 75′
ORARI: lunedì riposo; martedì, giovedì e sabato h 19,30; mercoledì e venerdì h 20,30; domenica h 16
PREZZI: platea 33€, balconata 26€
Sono presenti scene di nudo integrale: se ne consiglia la visione a un pubblico maggiore di 16 anni.
«Dipende dai genitori tornare coi propri figli» ha precisato Escobar, dato che il nudo dal vivo ha un certo impatto meglio esser chiari.