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Ne Il grigio potremo vedere per la prima volta Elio, in scena, da solo e questo è un dato di fatto di cui l’artista è ben consapevole. Se aggiungiamo che stiamo parlando di un’opera di Giorgio Gaber il tutto aumenta di portata.
Dopo essere stato presentato a Genova sotto forma di reading nell’ottobre 2018, Il grigio di Gaber e Luporini nell’adattamento di Giorgio Gallione, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber, si presenta ora nella sua forma di spettacolo compiuto con protagonista Elio, storico leader delle Storie Tese, sempre più frequentatore di palcoscenici anche teatrali.
“Il Carcano è un teatro gaberiano poiché qui lui vi ha molto operato e poi aderisce al concetto di colto e popolare che guidava proprio all’idea di teatro di Gaber”, ha affermato il co-direttore artistico Fioravante Cozzaglio. Il grigio ha debuttato proprio al Carcano il 6 dicembre del 1988 e torna nella nuova edizione dal 3 ottobre e sarà in cartellone fino a domenica 13.
Elio Il grigio: dichiarazioni
Nel corso della conferenza stampa di presentazione dello spettacolo Elio ha esordito sempre col suo tono in cui si mixano humor, professionalità e umiltà. “Non mi sento un attore, né un cantante. Mi sento un flautista. Questo può essere un vantaggio perché questa mia consapevolezza di incapacità mi consente di affidarmi completamente a chi penso ne sappia di più. Certamente non sarei stato in grado di fare un monologo di due ore. Ci si troverà di fronte sempre a Il grigio e dall’altro lato, però, assomiglia un po’ di più a me. Ha tenuto a precisare un aspetto importante: “è la prima volta in cui sono sul palcoscenico solo, già solo per quello è uno sforzo immane. Gaber non lo avevo mai incontrato né fisicamente né artisticamente essendo uno jannacciano. Era uno di quegli incontri che se fosse avvenuto ci sarei entrato dentro a capofitto e, infatti, così è avvenuto in questa circostanza.
Faccio le cose in primis per me, questa senz’altro è una grande sfida”.
Elio e i punti di contatto con Gaber
“Studiando le canzoni mi sono accorto della cura maniacale, la stessa attenzione per la parola e la rima interna. Senza dimenticate la milanesità. In più su tanti temi toccati all’interno di questo testo ci sto riflettendo da tempo. La convivenza uomo-donna e le difficoltà del vivere le abbiamo affrontate a modo nostro (si riferisce al gruppo, nda), molto stupido e infantile, con le battute grevi da osteria, ma ci sono sempre stati cari come argomenti. Ne Il grigio emerge anche la voglia di scappare in campagna e devo dire che anch’io l’ho provata”.
Elio Il grigio: la parola al regista Giorgio Gallione
Gallione è alla sua quinta operazione su Gaber (tra cui due lavori con Marcorè) da quando l’artista è mancato per cui è un fine conoscitore della “materia”. “Il mio punto di riferimento è sempre stato Il grigio perché è stata un’esperienza di spettatore e di teatrante che mi ha colpito molto a suo tempo. Ero un ragazzino, ma mi resi conto che stava accadendo qualcosa. Quello stranissimo mix di astrazione e immedesimazione che Gaber proponeva, credo che abbia condizionato le mie scelte successive dal punto di vista stilistico. Sul piano drammaturgico non ho affrontato questo totem di petto, ma aggirandolo. Abbiamo corteggiato molto Elio perché ci tenevamo a ragionare insieme su questo progetto ed è stato lui a proporci di inserire delle canzoni”. Si va da quelle più note a quelle meno frequentate (come ‘Il sosia’ o ‘L’impotenza’). I brani sono stati riarrangiati per l’occasione da Paolo Silvestri, già complice delle precedenti incursioni del regista nell’universo gaberiano, utilizzando quattro parti pianistiche.
“Abbiamo lavorato su questa maschera della commedia italiana, un certo signor G, prototipo dell’uomo medio contemporaneo. È bastato ricomporre con attenzione e rispetto tutte queste tessere del puzzle. La nostra messa in scena la definirei una sorta di operina, in cui abbiamo messo dieci canzoni di Gaber, con una linea narrativa consequenziale e rispettosa della scrittura di Gaber e Luporini di allora, con elementi arrivati dopo, che gettano una luce diversa”.
Il grigio spettacolo teatrale: tournée 2019
Dopo il debutto nel capoluogo meneghino, lo spettacolo prosegue in tournée. Ecco alcune delle date:
– Genova al Teatro Gustavo Modena dal 15 al 27 ottobre
– Roma al Sala Umberto 1-2 novembre
– Trieste al Teatro Rossetti 4-5 novembre
– Torino al Teatro Colosseo 23 novembre
– Bergamo al Teatro Creberg 30 novembre
– Bologna al Teatro delle Celebrazioni 6-7 dicembre
– Catania al Teatro ABC dal 14 al 22 dicembre
Riassumendo
Il grigio, dal 3 al 13 ottobre 2019
Teatro Carcano
DURATA: 80′
ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 19,30; mercoledì, giovedì e sabato h 20,30; domenica h 16
PREZZI: poltronissima 38€; poltrona/balconata 27,50€; over65 da 20€ a 16€; under26 da 17€ a 15€