Erano le piante che adornavano il padiglione della Russia e quello dell’Angola durante Expo 2015: da oggi faranno invece ombra agli studenti della scuola di Rubattino, che ospita nido e scuola d’infanzia.
Dopo le panchine del padiglione tedesco riutilizzate nel Parco delle Culture e la copia della Madonnina a Palazzo Lombardia, il dopo Expo sbarca nelle scuole meneghine per lasciare una traccia di quel semestre che ha riunito il mondo a Milano.
Stamattina 120 alberi provenienti dai padiglioni russo e angolano (il più grande tra tutti i padiglioni africani presenti a Expo) sono state piantumate nel giardino della scuola del quartiere Rubattino: si tratta in particolare di un centinaio di cornus, provenienti dal padiglione russo, e venti piantine di provenienza angolana.
Salgono così a cinque le scuole coinvolte nel progetto di trasporto delle piante dal sito di Expo: oltre a Rubattino, si contano infatti anche quelle di via Colletta, via Betti, via Palazzolo e via de Curtis, per un totale di 210 piante.
Tipologie e provenienze diverse, esattamente come è stato per Expo: gli alberi piantati nelle scuole milanesi rappresentano il mondo vario e cosmopolita che ha abitato i padiglioni per sei mesi. In particolare, nei giardini delle scuole milanesi sono arrivate:
- dalie dal padiglione del Qatar
- fotinie dal padiglione della Francia
- cornus dal padiglione della Russia
- bambù dal padiglione dell’Angola
- cycas dal padiglione della Malesia
“Questa iniziativa – commenta l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza – riprende lo spirito e i valori di Expo: oggi i bambini hanno piantato un albero che potranno seguire nella crescita, è un’esperienza che li aiuta a scoprire il valore della natura e il rispetto per il verde“.
Ora resta da capire cosa ne sarà davvero dell’Albero della Vita, simbolo di Expo.