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Cosa fare e cosa vedere sul lago di Costanza, al confine tra 3 Stati e un Principato

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Il lago di Costanza è uno dei luoghi più europei che ci siano: la sua superficie, calma come uno specchio, unisce tre Paesi: Svizzera, Austria e Germania, insieme a un angolino di Principato del Liechtenstein, il sesto Stato più piccolo d’Europa (abbiamo raccontato di questo curioso luogo incastrato tra le Alpi in un altro articolo).

Tre Stati e un Principato uniti dalla stessa lingua e dalle Alpi Svizzere, che da vette appuntite e coperte di neve, si tingono di verde mentre digradano nel lago. Lungo le sue sponde si allungano cittadine vivaci, che in primavera e in estate si animano di locali notturni, eventi e attività all’aperto di ogni tipo, equamente divise tra lago e montagna. Ma quali sono i posti da non perdere durante una visita sul lago di Costanza? Lo scopriamo in questo articolo.

Da Milano al Lago di Costanza. Un viaggio verso il Nord

Milano e il Lago di Costanza sono collegate dai treni delle Ferrovie Federali Svizzere, che in poche ore conducono a Zurigo, e da qui in tutti i borghi del lago. Fuori dal finestrino sfrecciano paesaggi incantati, che in pochi attimi passano dal delizioso laghetto di montagna a pascoli sconfinati punteggiati di casette in legno, fino alle pareti aspre delle montagne, che ancora in estate portano deliziosi cappelli di neve.

In Austria: Bregenz, tra acqua e terra

La prima porta al Bodensee, come viene chiamato in tedesco il lago di Costanza, è la cittadina di Bregenz, poco oltre il confine austriaco. Qui il turismo è arrivato di recente, con la costruzione della ferrovia, che per un tratto costeggia le sponde del lago. L’arrivo della borghesia austriaca e svizzera ai primi del Novecento ha permesso alla cittadina di trasformarsi da borgo agricolo e commerciale in un vero gioiello, che ancora oggi vanta una vivace scena artistica e culturale, che durante tutto l’anno offre festival musicali, come il Festival Operistico, che tra luglio e agosto mette in scena rappresentazioni teatrali e musicali sul palco galleggiante più grande al mondo, mostre ed eventi per tutti i gusti.

La Martinturm di Bregenz. Foto di Beatrice Curti

Salite lungo le ripide strade della città vecchia per scoprire un paesaggio urbano cristallizzato al tempo del Medioevo, tra cattedrali appuntite e tipiche case a graticcio. I vialetti in acciottolato conducono a piazzette nascoste ai piedi di torri difensive, castelli e cortili segreti da cui spuntano cespugli ribelli. Salendo i gradini in legno della Martinturm si può avere un colpo d’occhio a 360 gradi sulla città e sulle trasformazioni che l’hanno caratterizzata nel tempo.

Per salire ancora più in alto c’è la funivia panoramica che porta sulla cima del monte Pfänder. Qui partono diversi sentieri immersi nella natura, adatti sia a escursionisti più navigati che a famiglie e passeggiatori. Intorno alla stazione della funivia poi, è possibile osservare gli animali tipici della montagna: cervi, stambecchi, mufloni e cinghiali con i loro piccoli. Affacciandosi oltre la curva della montagna si resta incantati a osservare la sponda svizzera e austriaca del lago, che si allunga verso la Germania e il porto di Lindau.

In Germania: Lindau e Mainau. I giardini fioriti del Lago di Costanza

Sulla superficie del Bodensee c’è un continuo via vai di barche grandi e piccole, compresi moltissimi traghetti, che in pochi minuti conducono da una sponda all’altra del lago, e perciò da una nazione all’altra. Alternativa al traghetto sono i numerosi dirigibili Zeppelin (la cui famiglia è originaria del lago) che si vedono volare nei cieli, ma il prezzo è leggermente fuori scala: circa 500 € a persona per un viaggio.

Si passa così dall’Austria alla Germania di Lindau, attraverso il grandioso imbocco del porto: da un lato il gigantesco leone della Baviera, fatto costruire nel 1856 per celebrare il ritorno della città alla regione tedesca, dall’altra il vecchio faro, il primo (e l’unico) costruito in Baviera.

L’imbocco del porto di Lindau. Foto di Beatrice Curti

Il centro storico di Lindau è un’isola, collegata alla parte nuova della città attraverso un ponte stradale immerso nella natura, bellissimo da percorrere a piedi o in bicicletta fino al Lindenhofpark, il polmone verde di Lindau che affaccia direttamente sul lago. Qui è facile imbattersi in persone che prendono il sole, fanno dei picnic sul prato o passeggiano per i sentieri ombreggiati dai grossi tigli (in tedesco Linden), gli stessi alberi dal profumo dolcissimo che danno il nome alla città.

Il centro di Lindau porta ancora i segni di una lunga storia, che parte da un antico villaggio di pescatori e prosegue verso un centro florido di commerci con tutta Europa, Italia compresa, come raccontano gli stemmi dei “partner commerciali” dipinti sul soffitto della Mangenturm, la torre civica affacciata sul porto. A guardare bene tra gli scudi di città francesi e tedesche, si trovano anche il leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia, e il biscione di Milano!

Oggi Lindau è una città vivace, piena di graziosi localini, negozi di artigianato e prodotti gastronomici, perfettamente inseriti nel dedalo di case a graticcio dalla pareti storte, che culminano in piazze eleganti, chiuse da palazzi affrescati e chiese imponenti. Piccola chicca: non perdetevi la curiosa quanto inquietante Fontana del Carnevale, che omaggia lo spirito tedesco del Martedì Grasso, con maschere mostruose e frutta antropomorfa.

Chi ama il verde, la natura e in generale la bellezza, non può perdersi l’isola di Mainau, a circa 50 km da Lindau. Siamo ancora in Germania, anche se in realtà qui si sentono più un’enclave della Svezia. Sì, perché i conti che oggi la abitano sono svedesi e tengono molto alle loro origini: per questo non sorprenderà vedere bandiere gialle e azzurre nei suoi 0,3 ettari, piantumati con migliaia di fiori e piante provenienti da tutto il mondo.

Il roseto sull’isola di Mainau. Foto di Beatrice Curti

Sorprendenti le immense sequoie della California, piantate dai primi conti negli anni Cinquanta dell’Ottocento, insieme al giardino delle rose, che conserva qualcosa come 10mila piante di più di 1000 specie diverse. Il parco è aperto tutto l’anno, per mostrare l’avvicendarsi delle stagioni e le diverse fioriture di dalie, peonie, orchidee e centinaia di altre specie, raccolte nei secoli dalla famiglia che ancora oggi abita il castello da fiaba al centro del parco.

Anche il lato gastronomico è ben curato, con diversi punti ristoro sparsi per l’isola, con proposte che vanno dallo snack veloce all’area picnic fino a bistrot ricolmi di fiori e ristoranti di alto profilo, adatti anche a feste e cerimonie. Prima di tornare indietro lungo il ponte pedonale che collega l’isola alla città di Costanza, la più grande del lago, nonché quella a cui deve il nome, fate una capatina alla Casa delle farfalle, un luogo magico che incanterà adulti e bambini, in un turbinio di colori dove centinaia di farfalle tropicali volano libere, posandosi a farsi rimirare su piante e fiori.

Mangiare e bere sul lago di Costanza: dalle stube al fine dining, dalle cantine ai Biergarten

Negli ultimi tempi sempre più persone (fortunatamente) cercano di avvicinarsi alla cultura gastronomica del Paese in cui viaggiano. Sul lago di Costanza l’offerta è molto variegata, molto più di quanto ci si possa aspettare seguendo il classico stereotipo sul cibo teutonico.

La regione intorno al lago è rinomata per i suoi ottimi vini, coltivati da secoli grazie al clima mite e ai terreni di composizioni diverse. Qui si vinificano ottimi Pinot Nero e Müller-Thurgau, nato proprio sulle sponde del Bodensee.

Molte cantine offrono degustazioni su misura, ma noi consigliamo quella di Weingut 2H, cantina biologica portata avanti dalla giovane famiglia Häußler-Herrmann. Wolfgang e sua moglie vi condurranno con entusiasmo alla scoperta dei loro vini: Cabernet, Solaris, Souvignier… tutti rigorosamente biologici e PIWI (pilzwiderstandfähig, ossia selezionati per essere naturalmente resistenti alle malattie fungine, riducendo perciò l’uso di pesticidi).

Per chi ama l’altra metà del cielo alcolico, ossia la birra, si trova nel posto giusto. In fondo siamo pur sempre in Austria e in Baviera. Nell’area del lago di Costanza sono presenti 23 birrifici, grazie anche alla presenza di alcuni tra i luppoli migliori al mondo, come quello di Tettnang, che ha anche dedicato un museo al suo “oro verde”.

Ma è sul territorio svizzero che la produzione della birra è una vera regola monastica. Da secoli infatti, i frati trappisti di San Gallo e del Monastero di Ittingen realizzano ottime birre, spesso coltivando direttamente malto e luppolo. In tutti e quattro i Paesi che circondano il Bodensee il Biergarten, un giardino estivo (o invernale) dove gustare birra con piatti tipici e musica dal vivo, è una vera istituzione, declinata in centinaia di modi.

Cosa si mangia accanto ai vini e alle birre del lago di Costanza? Di tutto! Si va dalle classiche wienerschnitzel alle ottime zuppe, proposte in tutte le stagioni, fino ai formaggi e alle carni, vero fiore all’occhiello di Austria, Svizzera e Germania. Non manca il pesce di lago, come il lavarello o il luccioperca, servito insieme a ricche insalate e verdure di stagione o alle immancabili patate.

I ristoranti sono spesso a conduzione familiare, con porzioni abbondanti e un’atmosfera rilassata, ma non mancano le proposte fine dining, che declinano i sapori del lago e del Mediterraneo in chiave gourmet. Tra i locali più “classici” consigliamo assolutamente il Kornmesser a Bregenz, dove si possono gustare ottimi stufati e pesce di lago in piatti ricchissimi, o l’Alte Post di Lindau, dove servono una buonissima wienerschnitzel.

Per provare un’offerta gastronomica più ricercata, non perdete il ristorante dell’Hotel Seegut Zeppelin, aperto a maggio 2024 su terreni di proprietà dei conti diventati famosi per gli omonimi dirigibili. La villa padronale del 1908 è stata recuperata e reintegrata con la struttura moderna in legno, dove si collocano le 62 camere, per ospitare al piano terra il ristorante con vista sul lago.

Qui si sperimenta una cucina basata su elementi prevalentemente vegetali e di stagione, coltivati nel parco dell’hotel, in riva al lago. A fare la differenza sono consistenze e cotture, con soluzioni sorprendenti come la caprese da bere, con un’acqua al basilico versata in un bicchiere con fiocchi di latte e pomodoro essiccato. Un piatto a metà tra un antipasto e un cocktail. E poi ancora asparagi, cetrioli, erbe aromatiche, funghi, fiori e frutti, tutti a centimetro zero.

Ad accordare i piatti un interessante menù di bevande analcoliche, tra limonate, tè ed estratti. Sorprendente a fine pasto, ad accompagnare un delizioso gelato con sambuco fresco, un calice di succo di mele cotogne.

Al termine di un viaggio sulle sponde del lago di Costanza si sono oltrepassati i confini di tre Stati e un Principato, si sono scavalcate montagne e si è attraversato uno degli specchi d’acqua più grandi d’Europa. Il tutto nel raggio di pochi chilometri. Pochi sì, ma così densi di vita, di storia e natura da incantare visitatori di qualunque età e provenienza, lasciando fissi negli occhi i colori e le atmosfere di un vero tesoro europeo.