Sommario di questo articolo:
Il 2018 verrà ricordato come un anno fatidico nella storia d’Italia, almeno dal punto di vista politico. Gli equilibri di questa tornata elettorale (la cui campagna non è piaciuta a nessuno, nemmeno agli stessi protagonisti) sono infatti fragili e precari e mai come questa volta gli elettori si trovano di fronte a grattacapi, anche in merito alle procedure di voto.
“Merito” del Rosatellum, la nuova legge elettorale che tanto ha fatto discutere, ma anche della coincidenza che vede Lombardia (e Lazio) affrontare, oltre alle politiche, anche l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione. E dunque, come si vota il 4 marzo a Milano? Vediamolo insieme
Come si vota il 4 marzo: tessera e seggi elettorali
Informazione banale, ma al tempo stesso fondamentale: per votare c’è bisogno della tessera elettorale (sulle istruzioni per richiederla vi rimandiamo al nostro apposito articolo), ottenuta o recuperata la quale ci si dovrà recare presso la sede elettorale ivi segnata.
Il Comune ha messo a disposizione un nuovo servizio per i cittadini residenti, tramite il Geoportale ufficiale: qui è infatti attiva una mappa sulla quale sono segnati i collegi elettorali e la sede di votazione di appartenenza, con messa in rilievo delle strutture prive di barriere architettoniche.
Inoltre – informazione comprensibile solo dopo la lettura della spiegazione del sistema elettorale in vigore – sulla mappa sono segnalati anche i Collegi elettorali divisi per 6 uninominali e 2 plurinominali per la Camera dei Deputati e 3 uninominali e 1 plurinominale per il Senato della Repubblica.
In occasione delle elezioni, inoltre, a partire da lunedì 26 febbraio, saranno prolungati gli orari usuali dell’Ufficio Elettorale e del Salone Anagrafico di via Larga 12: da lunedì 26 febbraio a venerdì 2 marzo dalle 8.30 alle 19, sabato 3 marzo dalle 8.30 alle 20 e domenica 4 marzo dalle 7 alle 23.
Come extrema ratio, poi, sabato 3 e domenica 4 marzo rimarranno aperte anche le sedi anagrafiche decentrate di via Padova 118 (per il Municipio 2), via Sansovino 9 (per il Municipio 3), via Oglio 18 e viale Ungheria 29 (per il Municipio 4), via Tibaldi 41 e via Boifava 17 (per il Municipio 5), via Legioni Romane 54 (per il Municipio 6), piazza Stovani 3 e via Paravia 26 (per il Municipio 7), piazzale Accursio, 5 e via Quarenghi 21 (per il Municipio 8), via Baldinucci 76, via Passerini 5 e Largo De Benedetti 1 (per il Municipio 9), dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17.
Come si vota il 4 marzo: elezioni regionali
Dopo aver presentato i documenti, all’elettore verrà presentata una scheda unica. A questo punto ci saranno varie scelte possibili.
- Espressione del voto per un candidato alla carica di Presidente della Regione
- Espressione del voto per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tramite l’apposizione di un segno chiaro sul contrassegno di una delle liste
- Voto disgiunto, ovvero espressione del voto per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una lista non collegata, sempre con un segno chiaro sul contrassegno di una delle liste
- Espressione del voto a favore unicamente della lista – in questo caso automaticamente verrà conteggiato un voto per il candidato Presidente della Regione a essa collegato.
Nel caso del voto alla lista si possono esprimere fino a due preferenze, che però devono riguardare solo e unicamente candidati di sesso diverso della stessa (pena l’annullamento del voto).
Come si vota il 4 marzo: elezioni nazionali
La procedura di voto è strettamente legata al nuovo sistema, che mischia proporzionale e maggioritario e che segue per l’appunto due vie.
Nei collegi uninominali viene proposto da partiti e liste un solo candidato, e il vincitore della tornata otterrà un seggio in Parlamento, per così dire in modo diretto (circa un terzo dei posti). I collegi plurinominali, invece, concorrono a far distribuire voti su base proporzionale, sulla scorta dei voti ottenuti dalle coalizioni o dai partiti (i restanti due terzi, quasi).
Come è composta la scheda? Si devono distinguere diverse aree, contenenti i simboli di partiti o coalizioni, nel caso questi si presentino in gruppo. Inoltre il nome del candidato scelto dalla coalizione o partito – nel caso dell’uninominale – sarà racchiuso in un rettangolo, mentre accanto ai simboli compariranno i nomi dei candidati – da 2 a 4 – legati ai partiti e che concorreranno nei collegi plurinominali.
La procedura di votazione prevede un massimo di due segni, è bene tenerlo a mente. Il voto disgiunto in questo caso non esiste, quindi non si possono separare candidati uninominali e partiti o coalizioni differenti (cioè che presentino un altro politico).
Il segno potrà essere tracciato sul nome del candidato e quindi su una delle liste.Tuttavia non possono essere date preferenze: l’ordine di elezione dei candidati plurinominali delle liste è già fissato, e la loro presenza sulla scheda è unicamente illustrativa.
Da chiarire invece la conseguenze dell’apposizione di un unico segno. Il voto al singolo partito o lista andrà anche automaticamente al candidato uninominale, mentre al contrario – segno solo sul nome nel rettangolo – il voto andrà su base proporzionale a una delle liste dell’eventuale coalizione in base alle preferenze totali ricevute dalla liste.