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Codice Carla, vita e arte di Carla Fracci al cinema

Luigi Maffei 1 anno fa
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Carla Fracci è stata molto più che una ballerina eccezionale. È stata un’insegnante, madre, una donna laboriosa, un esempio per le generazioni arrivate successivamente. Una donna che aveva un suo codice, tanto nella vita professionale quanto nel privato. Il docufilm Codice Carla racconta proprio questo.

Diretto da Daniele Luchetti (Il portaborse, La scuola) e prodotto da Anele e Luce Cinecittà con Rai Cinema, Codice Carla è nei cinema dal 13 al 15 novembre.

Il film intreccia interviste e testimonianze di chi l’ha conosciuta bene e di coloro che ne hanno seguito le orme. Da Marina Abramovic a Roberto Bolle, da Eleonora Abbagnato a Chiara Bersani, passando per Enrico Rava, Gaia Straccamore e Jeremy Irons oltre, ovviamente ai ricordi del marito Beppe Menegatti e del figlio Francesco.

Codice Carla è un film che racconta Carla Fracci attraverso le sue esperienze di vita, senza seguire il filo cronologico. “C’è un codice segreto straordinario fra gli artisti, qualcosa di impalpabile che lega tute le forme d’arte, una forza misteriosa. Ed è bellissimo” spiega Francesco Menegatti, figlio di Carla Fracci. Una chiave segreta, dunque, che trova le sue porte attraverso vari aspetti della vita e dell’arte come il “corpo”, la “grazia del lavorare”, l'”umiltà”.

Notevoli le musiche di Thom Yorke e dei suoi Atom for Peace, che ben si legano a momenti di balletto solisti di Carla Fracci o in coppia con Mario Pistoni o Rudol’f Nureev. “Conoscevo poco di Carla Fracci – ha spiegato il regista Luchetti durante la presentazione del film al Teatro dell’Opera di Roma – ma una volta mi è capitato casualmente di vedere un video di Carla in azione e in sottofondo avevo gli Atom for Peace. Una collisione perfetta. Così ho chiamato lo stesso Thom per chiedere di supervisionare le musiche del film“.