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Una storia millenaria, che racconta non solo la naturale vocazione di un territorio oggi simbolo del vino di qualità, ma anche la tenacia e la visione imprenditoriale di una famiglia in un periodo in cui sul Chianti classico – il distretto del vino che proprio nel 2016 festeggia i suoi primi tre secoli – non erano in molti a scommettere.
Il Casale dello Sparviero, elegante tenuta di 380 ettari (90 di vigneti, situati a un’altitudine media di 250 metri, considerata ideale per la resa) sulle colline senesi di Castellina in Chianti, ancora oggi con due nidi degli eleganti rapaci da cui prende il nome, non è stata soltanto la sede di un antico monastero del XVII secolo.
Casale dello Sparviero – La storia
I primi documenti storici del luogo parlano di un “ospedale” lungo la via Francigena già intorno all’anno 1000, quando nel territorio c’erano i monaci di Santa Maria; c’è poi la testimonianza di una bolla papale del 1200 circa, che riporta le pievi locali (antiche chiese rurali con battistero, centro delle circoscrizioni religiose nell’Alto Medioevo) e che oggi troviamo riprodotta sulle etichette di questi vini, prodotti secondo la filosofia del minor intervento possibile in vigna e in cantina.
“Negli anni ’70 la tenuta era formata da due aziende dei Mentasti, i proprietari della San Pellegrino” racconta Ada Andrighetti, proprietaria del Casale dello Sparviero. “All’epoca gli ettari vitati erano solo 50. Abbiamo rimesso a nuovo le vigne, da zero, investendo circa sei miliardi per l’acquisto. I confini erano prestigiosi, con proprietà come Cecchi, Rocca delle Marine e Rispoli. Ma non erano in molti a voler comprare la tenuta, perché era il momento del Morellino di Scansano. Allora si credeva poco nel Chianti. Ma dagli anni ’90 c’è stata una grande ripresa”.
Le DOCG Chianti classico e IGT Toscana
Nel novero dei vini rossi Casale dello Sparviero, la cui linea ‘alta’ Vigna Paronza è stata protagonista di una recente degustazione verticale da Presso a Milano (sette annate 2003-2012, ben accompagnate dalla fregola con stinco di Luigi Batzella), sono presenti oggi quattro DOCG: Chianti classico riserva Vigna Paronza, Chianti classico riserva, Chianti classico e Chianti superiore; e due IGT, rosso Toscana e rosato Toscana.
Di grande interesse la possibilità di prenotare una visita, anche tramite il sito ufficiale, per osservare l’evoluzione dei vini nell’originale stalla del monastero, oggi adibita a cantina di invecchiamento, tra gli ulivi e il bosco.
Chianti e dintorni: eventi e turismo
Il Casale dello Sparviero ospita anche un piccolo agriturismo con sei camere, apprezzate durante tutto l’anno da un buon numero di ospiti stranieri e non solo. La posizione è favorevole per la visita del borgo medievale di Monteriggioni, che si trova a quattro km; Siena ne dista 15, mentre in mezz’ora di auto è possibile arrivare alla stazione di Firenze Santa Maria Novella, in un’ora e mezzo a Padova e in due ore e mezzo a Venezia.
Volendo tracciare, inoltre, una sorta di calendario essenziale del turismo chiantigiano, gli eventi principali vanno dal Wine in Siena di gennaio all’Eroica (la cicloturistica storica, lungo la Valdarbia e la Valdorcia, alla ventesima edizione: “una poesia scritta con la bicicletta”) che si tiene ogni anno agli inizi di ottobre lungo il percorso di Gaiole in Chianti.
A luglio si svolgono invece eventi tipici a Certaldo e a Colle Val d’Elsa, nella seconda metà d’agosto la passeggiata di dame e cavalieri a Volterra, a settembre a Castellina in Chianti. Per l’Epifania e nel periodo di Pasqua, infine, vengono di solito organizzati treni storici a vapore.