Sommario di questo articolo:
Carlo Mattioli, grande pittore parmigiano dell’arte italiana del Novecento, è il protagonista e il titolo della mostra estiva al Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), in programma fino al 24 Settembre 2017.
Mattioli e la sua città: Parma
Il percorso espositivo, a cura della Fondazione Franco Maria Ricci e dell’Archivio Mattioli, in realtà non si concluderebbe nelle sale dell’intrigante e affascinante labirinto di bambù più grande del mondo, ma prosegue, anzi ha origine nella città d’adozione di Mattioli: Parma.
Proprio come in un labirinto di vie da scoprire fino a trovarne l’uscita, Mattioli richiede una ricerca nei meandri introspettivi dell’arte e dell’essere umano. Franco Maria Ricci in questa esposizione rende pienamente omaggio all’amico, con il quale condivide un legame indissolubile con la città.
Per una migliore comprensione della cifra dell’operato del pittore, proprio a Parma e in pieno centro storico, vi consigliamo anche una visita allo Studio Museo Carlo Mattioli nel secentesco Palazzo Smeraldi e alla mostra collaterale Nella pagina e nello spazio. Mattioli illustratore e scenografo alla Biblioteca Palatina presso Palazzo della Pilotta. Quest’ultima, infatti, ci regala l’altro Mattioli, dedito all’illustrazione di capolavori classici e moderni e a straordinari bozzetti per il teatro, sempre all’interno di un filo logico e coerente.
La mostra Carlo Mattioli ha l’intento di celebrare anche l’uscita del Catalogo Generale dei Dipinti, edito da Franco Maria Ricci con la prefazione di Enzo Bianchi e i testi critici di Vittorio Sgarbi e Marco Vallora.
La mostra dedicata al pittore al Labirinto della Masone
Disposte nell’area dedicata alle mostre temporanee del Labirinto della Masone, le circa 60 opere, molte delle quali inedite, coprono l’operato di Mattioli dal 1961 al 1993 e rappresentano i principali cicli della sua intensa produzione artistica. La prima sezione della mostra è dedicata ai Nudi coricati, alle Nature morte, alla parata dei Cestini di Caravaggio, ai famosi Alberi di Mattioli immersi nella luce estiva, tra cui il meraviglioso albero rosa del 1980, immagine della rassegna.
La seconda sezione presenta la serie dei Ritratti, tra i quali i quattro ritratti del 1969 dedicati all’amico Giorgio Morandi, per la prima volta affiancati, costituiscono un unicum all’interno dell’esposizione. Non solo Morandi, i ritratti rievocano l’anima di grandi personalità del panorama artistico del Novecento, De Chirico e Guttuso solo per citarne due, come “introspezioni fulminee” (cit. Cesare Garboli).
La terza e ultima parte della mostra è dedicata ai grandi Paesaggi, che coprono la produzione tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Attraverso i Campi di Papaveri, i Boschi, le Spiagge della Versilia e le Aigues Mortes, Mattioli esprime il suo amore per la natura in modo unico e assolutamente originale con colori intensi e intervenendo su superfici già utilizzate e segnate dal tempo, perché “anche la materia deve parlare”.
La mostra è percorribile in due sensi, a seconda della propria sensibilità e del proprio interesse artistico: dalle opere d’arte e dalle pregiate edizioni dell’editore e fondatore del Labirinto Franco Maria Ricci fino all’esplosione dei paesaggi degli anni Ottanta di Mattioli, oppure in senso inverso entrando immediatamente nel cuore della mostra con la maturità dell’artista. Colpiscono i paesaggi del Po, dai tratti vivi ed evocativi ben riconoscibili dagli abitanti della bassa pianura.
La modernità di Mattioli
L’arte di Mattioli è essenziale, fondamentale, vitale, frutto di studi approfonditi e solitari. L’artista amava e soggiornava stabilmente a Parma, importante polo culturale a metà Novecento. Proprio in questa piccola città di provincia sceglie di realizzare un patrimonio artistico che fa da ponte tra l’arte italiana, l’arte europea e l’arte americana. Mattioli conosce sia le correnti artistiche che letterarie e riceve nel suo studio gli intellettuali del suo tempo. Si cimenta in letture di alto livello (ne è prova la vasta e meravigliosa biblioteca del suo studio), partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia e sperimenta tecniche e temi con i quali solo un ottimo conoscitore della materia è in grado di confrontarsi, decidendo deliberatamente di non lasciarsi contaminare dalla mondanità di certi salotti nazionali e internazionali e senza mai conformarsi alle mode del momento e alla convenienza.
Mattioli è un artista che parla attraverso le sue opere, ma non solo. Oggi la sua grandezza e il suo spessore sono trasmessi dal lavoro costante dello Studio Museo Carlo Mattioli e in particolare dalla sua responsabile Anna Zaniboni Mattioli, nipote dell’artista. Percorrere con lei le stanze dell’atelier del nonno rimanda a echi antichi del Novecento ancora tangibili in quel luogo. In un’atmosfera che forse solo una famiglia sa trasmettere, tra i ritratti dedicati dal nonno ad Anna, sembra quasi di intravedere la bambina vispa e attenta razzolare qua e là, ancora inconsapevole per la giovane età di quel patrimonio artistico in evoluzione che la circonda nel quotidiano, una bimba che improvvisamente interrompe il silenzio delle stanze incantate di Palazzo Smeraldi e che, voltandosi incuriosita verso il visitatore, esplode in una risata fresca e sincera.
RIASSUMENDO
Carlo Mattioli
Labirinto della Masone, strada Masone 121, Fontanellato (Parma)
dal 27 maggio al 24 settembre 2017
Orari
Tutti i giorni dalle 10,30 – 19
Chiuso il martedì
Biglietti
Intero € 18 / Bambini da 6 a 12 anni € 10 / Gratuito sotto i 6 anni /
Gruppi (superiori alle 15 persone) e soci FAI, TCI, ICOM € 15
L’accesso alla mostra è incluso nel biglietto d’ingresso al Labirinto della Masone
Tel. 0521 827081
www.labirintodifrancomariaricci.it
Studio Museo Carlo Mattioli
Palazzo Smeraldi, Strada San Nicolò 17, Parma
Visitabile su appuntamento
Tel. 0521 231076
Nella pagina e nello spazio. Mattioli illustratore e scenografo
Biblioteca Palatina, Strada alla Pilotta 3, Parma
dal 27 maggio al 22 settembre 2017