Finalmente ci siamo. Dopo mesi di voci di corridoio, indiscrezioni e inaugurazioni rimandate, apre il 21 febbraio Cracco, il nuovo ristorante in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano dello chef stellato.
Cinque piani – e un canone di un milione di euro l’anno – che sostituiranno, anzi proseguiranno il lavoro dello storico locale di via Hugo, le cui serrande si sono definitivamente abbassate lo scorso dicembre (ma rimangono invariati numero di telefono e mail, rispettivamente 02 876774 e info@ristorantecracco.it).
E che arrivano dopo la perdita della Stella Michelin lo scorso dicembre e l’apertura, con Lapo Elkan, di Garage Italia.
Dal Café al ristorante, passando per il fumoir
Più di mille metri quadri spalmati su cinque piani, ognuno dei quali pensato con anime diverse ma un unico obiettivo: rendere fruibile la Galleria, restituirle spazi che la abbelliscano e siano degni del Salotto per antonomasia di Milano. Questo è l’obiettivo di Cracco, il ristorante oltre che lo chef.
Al piano terra troneggia il Café, con ingresso direttamente dalla Galleria e bancone ottocentesco parigino: aperto sette giorni su sette (dalle 8 alle 22.30), serve colazioni, light lunch ma anche aperitivo, cena e dopo cena visto che La Scala è lì a un passo.
Al primo piano si trova il vero e proprio ristorante, con 45 coperti ampiamente dislocati nello spazio per garantire spazio e agilità di movimento, un’atmosfera calda e accogliente e un servizio da tavola appositamente disegnato per il locale di Cracco.
Non si conosce ancora il menù deciso dallo chef ma è lecito attendersi una scelta di piatti in linea con la carta di via Hugo, rispettosi della tradizione e con il risotto a fare la parte del leone. I prezzi, invece, variano dai 40 euro per i piatti alla carta ai 190 del menù degustazione.
Retaggio d’altri tempi, lo chef ha deciso di installare anche un fumoir con tanto di menù apposito, riservato a chi apprezza la sigaretta anche a tavola.
La cantina e il laboratorio di pasticceria
Scendendo nei sotterranei si incontra la cantina, dove riposano duemila etichette pronte per essere servite ai tavoli ma anche uno spazio da utilizzare eventualmente per organizzare aperitivi dal sapore suggestivo.
Il secondo piano ospita il Salone Particolare, una vasta sala affrescata e decorata, con le finestre affacciate sulla Galleria: sarà utilizzato come location per eventi.
E il quinto piano? In realtà si tratta dell’ammezzato: è chiuso al pubblico ma svolge una funzione fondamentale visto che è stato adibito a laboratorio di pasticceria.