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Guccini e le sue Canzoni da osteria, un viaggio intorno al mondo e ai ricordi

Luigi Maffei 1 anno fa
francesco guccini canzoni da osteria

È passato solo un anno da quel rientro discografico in grande stile con le sue Canzoni da intorto (Targa Tenco 2023 per la categoria Interprete di canzoni). Francesco Guccini, infatti, è tornato con un nuovo lavoro, Canzoni da osteria (in uscita il 10 novembre per BMG, esclusivamente in formato fisico).

Una raccolta di cover, come il disco precedente, in cui il cantautore modenese rievoca canti popolari italiani e internazionali, rivisitati in chiave strettamente personale.

Gli arrangiamenti di Canzoni da osteria sono di Fabio Ilacqua, produttore artistico insieme a Stefano Giungato. Un’ampia varietà di strumenti e sonorità accompagna l’inconfondibile voce di Francesco Guccini, pronta a spaziare tra lingue e generi musicali.

Quattordici brani che viaggiano tra l’Italia e la Catalogna, passando per Stati Uniti, Sud America e Grecia. Si parte con una versione di Bella Ciao dedicata alle donne iraniane in lotta contro la teocrazia, arrivando a cantare l’amore in Amore dove sei, Maria la guerza e La tieta. Dall’altra parte dell’oceano ecco Cotton Fields e The Last Thing on my Mind, chiudendo il tutto con le strofe in italiano e greco di 21 aprile.

Colpisce la versione rivisitata di Bella Ciao: “Ho cambiato ‘invasor’, in ‘oppressor’ – ha dichiarato Guccini durante la conferenza stampa di presentazione nell’Aula Magna della Statale di Milano – Un omaggio sentito alle donne persiane“.

Canzoni da osteria, dunque, racconti di un’epoca lontana in cui si mescolava vino (“ce n’erano solo due, bianco e rosso. Stop“), chitarre e attualità. “Parlavamo poco di politica – ha continuato il cantautore modenese – ma tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta teneva banco la questione Vietnam“.

Un mondo, quello delle osterie, che ha visto passare non solo studenti bolognesi. “A Bologna c’erano diversi ragazzi americani, molti dei quali arrivavano in Europa per paura di finire a combattere in Vietnam, poi c’erano diversi ragazzi greci, che sfuggivano alla dittatura dei colonnelli. Eravamo tutti senza un soldo in tasca, principalmente di sinistra. I fighetti frequentavano il Whisky a Go Go“.

Francesco Guccini rimarrà a Milano a presenterà Canzoni da osteria sabato 11 novembre presso la Triennale.

“Ma ho fatto anche il cantautore”

L’omaggio che Milano fa a Francesco Guccini non finisce qui. Nell’ambito della Milano Music Week, infatti, dal 10 al 26 novembre ci sarà una mostra fotografica dedicata al cantautore di Dio è morto dal titolo Ma ho fatto anche il cantautore – Francesco Guccini: oltre il palco.

Una carrellata di foto, realizzata dalla società di consulenza creativa NEWU con BMG, che racconta un Guccini inedito e privato. Immagini iconiche che ripercorrono la vita, la storia e la sua carriera lontano dal palcoscenico.