CA.BAR.ET BOH.VISA. è lo spettacoli di musica e cabaret che si terrà allo Spirit de Milan (via Bovisasca, 59) ogni martedì, dal 22 gennaio al 26 marzo.
A portar sul palco il tradizionale senso dell’umorismo della scuola milanese, tra cabaret e musica, saranno cinque artisti del panorama meneghino: Rafael Didoni, Folco Orselli, che abbiamo intervistato in occasione dell’ultimo album “Blues in MI-vol 1”, Germano Lanzoni, il celebre volto de “Il milanese imbruttito”, Walter Leonardi e Flavio Pirini.
La nostra intervista
Cosa vi accomuna e cosa vi divide?
Didoni: Ci accomuna sicuramente l’amore per il palcoscenico, l’amore per la libertà espressiva.
Vogliamo sentirci liberi ed è una vita che lottiamo per manifestarci attraverso le nostre anime, le capacità attorali musicali. Questo è quello che ci accomuna!
Invece, a quello che ci divide può rispondere Walter che è bravissimo a spiegarlo, perché io non trovo le parole.
Leonardi: L’alcool. L’alcool ci divide quasi sempre.
Didoni: Quando ce n’è poco litighiamo!
Leonardi: Anche quando ce n’è troppo! Non litighiamo, ma ci distanzia dall’ascolto e allora abbiamo un po’ di difficoltà.
Pirini: Ci accomuna un po’ tutto, dal modo di pensare al palcoscenico, dalla musica allo spettacolo live. Non solo, anche una serie di artisti di riferimento ed è un percorso perché ci conosciamo tutti da tanti anni. Molto più difficile mi viene da pensare cosa ci divide, forse le nostre singole carriere singole.
Non siamo una band, ma 5 entità che hanno una propria carriera personale, un proprio percorso personale che però si è incrociato milioni di volte.
Leonardi: Ci compensiamo perché Folco è un cantautore Blues tutto di un pezzo, io sono più un attore e registra teatrale che sempre è stato da 25 anni al cabaret.
Didoni: Io sono sempre stato un poeta.
Leonardi: Un poeta che è sempre stato al cabaret! Flavio Pirini è un altro cantautore con delle incursioni al teatro e fatto più di uno spettacolo insieme, di cui uno specificatamente teatrale.
Germano Lanzoni ci divide da tutti noi perché lui è a Courmayer mentre noi siamo qui a Milano a lavorare.
Cos’è per voi l’ironia?
Quali sono i vostri riferimenti artistici?
Pirini: Il mio riferimento musicale è Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori e la scuola del cantautorato perché hanno usato la parola e l’italiano, la nostra lingua meravigliosa, nel modo più luminoso possibile.
Sono attirato dalle parole, dai suoni e dal loro accostamento; mi “sono acceso” quando ho trovato persone che ne facessero un uso così nobile.
Anche se il campo è completamente diverso, ognuno di noi tratta la lingua italiana e le parole con grande rispetto ed è importante.
Orselli: “A me me piace ‘o blues e tutt’e juorne aggio cantà. Pecchè so stato zitto e mo è ‘o mumento ‘e me sfuca’. Sono volgare e so che nella vita suonerò e so che nella vita suonerò perché so Blues e suonerò.”
Questo è il mio grande riferimento, Pino Daniele insieme a Lucio Dalla.
Mi piace tutto quello che sta in quell’ottica Blues, ma anche a loro ed è per questo che io mi trovo bene.
Abbiamo un certo swing ed è importante.
Pirini: Non riesco a darti un solo riferimento perché ho ascoltato tanta musica e generi diversi, in base al periodo. Mi associo a quello che ha detto Folco riguardo il blues e non ristretto al genere musicale in sé, ma inteso come un atteggiamento verso la vita.
Leonardi: Ultimamente sto ascoltando Bach! No, è vero, però non capisco niente di musica classica.
Pirini: Ma scusa l’hai detto come se stessi ascoltando SferaEBasta! No, stai ascoltando Bach! Vantati! Vantati!
Leonardi: Ma perché ho sempre odiato la musica classica, poi con gli anni uno cambia gusti.
Faccio parte della generazione punk per eccellenza e adesso invece mi sono ritrovato ad ascoltare Bach!Ecco.
Quale sarebbe la trama di un film con voi come protagonisti?
Musica a Milano
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