Sommario di questo articolo:
“Il titolo del disco è Cip! ed è molto importante questo punto esclamativo perché volevo che il titolo fosse abbinato al concetto di un suono invece che ad un pensiero”
Sono le parole del cantautore calabrese Brunori Sas che presenta il suo nuovo album “Cip!” durante l’incontro tenutosi alla Casa degli artisti di Milano venerdì 10 gennaio.
Una presentazione in cui non è coinvolta solo la stampa, ma anche il suo pubblico a cui sono rivolti subito i ringraziamenti di Brunori.
Questo disco arriva dopo tre anni di distanza dall’album di successo “A casa tutto bene”, le parole dell’artista sono state:
“Uno degli stimoli che avuto nella stesura dei brani è venuto dalla scoperta della “Sindrome della veduta d’insieme” che viene riscontrata negli astronauti che hanno riconsiderato un po’ la loro visione del mondo guardandolo dallo spazio e, una volta tornati sulla terra, non riescono più a considerare i loro rapporti con l’idea di Noi e gli altri, ma solo un unico Noi. Questo mi ha colpito molto perché ci porta a considerare il rapporto con gli altri in modo diverso ed è uno dei temi di questo album: capire la relazione tra i valori etici, empatia e tra la considerazione nell’essere una creatura a tempo determinato.”
La scelta della location non è casuale perché proprio in questo luogo che ha composto alcuni dei suoi brani e ce lo racconta con la sana ironia dell’uomo del sud.
“La Casa degli artisti mi ha ospitato negli ultimi mesi della lavorazione dell’album. Sono arrivato qui a fine ottobre e non avevo molti testi ed era una fase di grande agitazione perché poi, essendo calabrese, devo comunque rendere drammatica ogni cosa nella mia vita. Sono partito con tutti i parenti preoccupati e mamma fuori alla porta e le dicevo di lasciarmi andare perché ero senza testi e dovevo andare a Milano!”
Il risultato di questi mesi, ha portato ad un disco in cui l’obiettivo era lasciare uno spazio immaginifico, dove ogni ascoltatore potesse sviluppare la sua idea di “cip”, dandogli la sua personale connotazione, che Dario ha identificato con la parte di sé “fanciulla”. Una parte leggera, vitale, combattiva pur nella sua sobrietà, fiera anche nel parlare di argomenti che includono una fine ma senza farlo in modo pessimistico o, al contrario, edulcorato.
“Le canzoni sono dei promemoria: momenti in cui ti ricolleghi a qualche cosa, te la ricordi e rimane per te. L’ho fatto con i miei tempi e, per quanto possa sembrare estroverso, alla fine è una forma di reazione alla mia introversione: non avrei scritto canzoni se avessi avuto questa capacità di comunicare nella vita quotidiana e non c’è una grande differenza tra Brunori Sas e Dario. Quando si inizia a scrivere, la scrittura è come un cassetto dove metti un po’ di tutto, soprattutto quelle cose che di te non ti piacciono: è un modo per dirti quello che non riesci a dirti. Però quando sai che in questo cassetto ci vanno a guardare molte persone, puoi avere la tentazione di metterci solo alcune cose. Non devi farlo mai perché quello che la gente cerca negli autori è proprio il fatto che questi riescano a descrivere quel qualcosa che si muove e sta crescendo dentro.”
Proprio questa capacità di descrivere le emozioni che crea un legame speciale tra il pubblico e l’autore, che, tiene a sottolineare, la responsabilità effettiva che ricopre il suo ruolo.
“Sono consapevole del fatto che nello scrivere determinate cose devo essere molto responsabile ed è l’unica cosa che mi posso dire. C’è una frase di Manuel Agnelli del pezzo Bye bye Bombay che dice che non si può giocare con il cuore della gente se non sei un professionista. Inoltre, come ha sempre sottolineato Leonard Cohen, l’autore non deve bluffare. Uno degli intenti di questo disco è di non vergognarsi di esprimere la propria parte spirituale.”
La copertina, scelta da Dario, è realizzata da Robert Figlia: non il solito bel ritratto, non un’immagine a effetto, ma il dipinto di un pettirosso:
“Un uccelletto realistico, quasi da vecchia enciclopedia, privo di connotazioni sentimentali stucchevoli, intimamente combattivo e fiero. Una creatura semplice che ama intonare i suoi canti solitari sulla neve, rendendo forse un po’ meno gelidi questi nostri lunghi inverni”.
Brunori Sas e “Cip!”: la tracklist
- Il mondo si divide
- Capita così
- Mio fratello Alessandro
- Anche senza di noi
- La canzone che hai scritto tu
- Al di là dell’amore
- Bello appare il mondo
- Benedetto sei tu
- Per due che come noi
- Fuori dal mondo
- Quelli che arriveranno
Brunori Sas tour 2020: le date
Quest’anno, Brunori Sas non ci ha regalato solo un nuovo album, ma anche un tour di 11 date con partenza dal Palasport di Vigevano il 29 febbraio (data zero), per proseguire al Mediolanum Forum di Assago il 13 marzo e terminare il 5 aprile al Pala Calafiore di Reggio Calabria.
I biglietti sono disponibili online e nei punti vendita autorizzati di Ticketone, diffidate, dunque, di piattaforme non ufficiali, così da non cadere in truffe e penali legali; ogni organizzatore declina ogni eventuale responsabilità dopo lo scandalo del secondary ticketing.
Inoltre, vi invitiamo a leggere le nuove norme sulla sicurezza nei concerti.
- 29 febbraio 2020 Vigevano, Palasport – DATA ZERO
- 3 marzo 2020 Jesolo (Ve), PalaInvent
- 7 marzo 2020 Torino, Pala Alpitour
- 13 marzo 2020 Assago (Mi), Mediolanum Forum
- 15 marzo 2020 Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena
- 21 marzo 20202 Firenze, Nelson Mandela Forum
- 24 marzo 2020 Ancona, PalaPrometeo
- 27 marzo 2020 Roma, Palazzo dello Sport
- 28 marzo 2020 Napoli, Teatro PalaPartenope
- 3 aprile 2020 Bari, PalaFlorio
- 5 aprile 2020 Reggio Calabria, PalaCalafiore
Musica a Milano
Volete essere aggiornati sui live e conoscere qualcosa in più sui vostri artisti preferiti? Tutto nelle nostre guide ai concerti a Milano e le interviste.