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Brexit: cosa cambierà per l’Italia

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È ufficiale: dal 1° febbraio 2020 la Gran Bretagna non sarà più membro dell’Unione Europea. Lo ha decretato la maggioranza dei votanti al Parlamento Europeo lo scorso 28 gennaio, con 62 voti a favore, 49 contrari e 13 astenuti.

Non è stato un saluto facile, con lacrime, canzoni e bandiere. Il presidente del Parlamento, David Sassoli ha preferito chiamarlo un “arrivederci, in quanto dire addio suona troppo definitivo”. Dalla mezzanotte del 31 gennaio perciò l’UE perderà 66 milioni di membri, chiudendo circa 47 anni di vita insieme.

 

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Ma cosa comporterà nel concreto l’addio del Regno Unito per l’Europa e l’Italia? Ancora non sappiamo con precisione come verranno ridisegnati gli accordi, ma sicuramente ci saranno importanti cambiamenti dal punto di vista commerciale, con diverse norme di ingresso e uscita delle merci dall’isola.

Sembrerebbe inoltre a rischio il programma Erasmus verso la Gran Bretagna, grazie al quale da molti anni gli studenti di tutta l’Europa hanno la possibilità di studiare all’estero per un periodo di tempo più o meno lungo. Si tratta però di supposizioni, in quanto nulla è ancora stato decretato.

Cosa sappiamo

Ciò che sappiamo con certezza è che dal 2021 sarà consentito l’ingresso sul territorio britannico solo a coloro che saranno in possesso di un passaporto valido (qui tutte le informazioni su rilascio e rinnovo del passaporto a Milano).

Non sarà più quindi possibile entrare in UK con la sola carta d’identità, come accade per i paesi membri dell’area Schengen. Sarà inoltre necessario compilare un’autorizzazione online, molto simile ai visti ESTA già in uso negli Stati Uniti, entro tre giorni dalla partenza.

Non sarà altresì più possibile pagare in euro nei negozi e nelle grandi boutique londinesi, che fino a ora avevano accettato pagamenti in entrambe le valute.

Un anno di tempo per assestarsi

Fino al 31 dicembre 2020 il Regno Unito e l’Europa vivranno un periodo di transizione, nel quale verranno stipulati tutti gli accordi di circolazione di persone e merci, la sospensione o meno del programma Erasmus e i diritti dei cittadini europei immigrati nell’isola britannica, tra cui circa 400mila italiani.

Al momento è stato ratificato un programma attraverso il quale sarà possibile fare domanda per risultare residente (permanente o meno) su suolo inglese. Tale domanda dovrà essere avanzata al Ministero dell’Interno entro il 30 giugno 2021.

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