Inizia oggi BikeMi by night, il servizio notturno del bike sharing di Milano che durerà fino al 2 novembre.
Dopo l’arrivo delle biciclette per visitare il sito di Expo, il weekend di Pasqua diventa così il primo appuntamento per gustare la città by night pedalando in notturna (se rimanete in città e non sapete cosa fare, consultate la nostra guida agli eventi di Pasqua e Pasquetta).
Le biciclette bianche e arancio saranno quindi in condivisione:
- 24 ore su 24 venerdì e sabato
- fino alle 2 tutti gli altri giorni
Ma le novità non finiscono qui: in occasione del Salone del Mobile in arrivo, dal 14 al 19 aprile il servizio di bike sharing rimarrà attivo sempre 24 ore su 24.
Per avere un’idea dell’utilità di BikeMi anche in orario notturno, l’anno scorso i prelievi by night sono stati 88.042, il 23 per cento in più rispetto al 2013 (quando erano stati 71.371).
I milanesi apprezzano sempre di più gli spostamenti su due ruote: gli abbonamenti sono a quota 30.702 e i prelievi dall’inizio dell’anno al 31 marzo 2015 sono cresciuti del 29 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014.
“Il servizio notturno ha avuto grande successo negli anni scorsi – è il commento dell’assessore alla Mobilità e Ambiente, Pierfrancesco Maran -. Quest’anno, con l’arrivo delle biciclette elettriche, sarà ancora più utilizzato dai tanti milanesi che scelgono le due ruote per spostarsi, anche grazie alle 70 nuove stazioni in arrivo nei prossimi mesi“.
Il Comune di Milano ha messo online anche l’avviso pubblico per individuare gli operatori privati interessati a sponsorizzare il servizio (termine di consegna: 27 aprile pre 12). Tre le opzioni di sponsorizzazione:
- una relativa alle e-bike, biciclette a pedalata assistita
- una correlata alle stazioni già esistenti
- un’altra per finanziare l’apertura di nuove stazioni
“Da tutta la città – prosegue Maran – arrivano richieste per far crescere BikeMi, soprattutto con l’installazione di nuove stazioni in prossimità di uffici, aziende e centri di grande attrazione. Con questo bando vogliamo trovare un sistema di finanziamento che ci consenta di farlo senza che questo pesi sulle casse pubbliche“.