A metà strada tra le colonne di San Lorenzo e i Navigli si trova una chiesa molto importante di Milano: stiamo parlando dell’antica Basilica di Sant’Eustorgio.
Sant’Eustorgio: storia e origini della basilica dei Re Magi
Si narra che le origini della basilica siano davvero molto antiche. Secondo la tradizione fu realizzata dal vescovo Eustorgio per accogliere al suo interno le spoglie dei Re Magi, donate al santo dalla città di Costantinopoli. La prima testimonianza scritta invece risale al VII secolo, mentre si sa per certo che pochi secoli dopo fu ricostruita unendo le forme romaniche alle influenze francesi. Solo nel 1190 la basilica iniziò ad avere l’aspetto attuale. Esternamente si presenta oggi con una facciata neoromana mentre all’interno si sviluppa in tre navate con dei pilasti. Questi ultimi sono inclinati verso l’esterno in modo da ricreare un’illusione ottica di maggiore ampiezza.
Federico Barbarossa nel 1164 saccheggiò la chiesa e portò le reliquie dei Magi a Colonia, per le quali venne costruita la splendida cattedrale della città. Nonostante la città di Milano nei secoli abbia provato più volte a riottenere le reliquie, sia per vie diplomatiche che con la forza, solo alcuni frammenti tornarono in città.
Nel 1904, il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, riuscì a ottenere dalla diocesi di Colonia alcune ossa e parti dei ricchi abiti con cui i Re Magi vennero sepolti. Ora le reliquie sono conservate all’interno di un’urna sopra l’altare della chiesa di Sant’Eustorgio.
I tesori all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio
All’interno delle cappelle della chiesa si trovano opere d’arte di rilievo come il trittico, oggi scomposto, della Madonna tra i santi Giacomo ed Enrico del Bergognone, l’Epifania di Bernardino Luini e resti di affreschi antichi come la Madonna col bambino. Infine va assolutamente citato il dossale dell’altare maggiore delle Storie della Passione.
La Basilica è anche luogo di sepolcri. Nella Cappella dei Visconti si trova il monumento funebre di Stefano Visconti che fu signore di Milano fino al 1327. Anche in questa cappella si sviluppano diversi affreschi interessanti tra cui quello di San Giorgio e il drago.
Nel Novecento furono in parte restituite anche le reliquie dei Re Magi. Oggi sono poste nel transetto destro della chiesa. Qui rimasero per molto tempo nell’arca di pietra romana ancora oggi presente, ma dopo che furono restituite vennero poste in un’urna di bronzo in chiesa. A ricordare la presenza dei Re Magi anche la stella a otto punte posta sul campanile.
Infine non si può non notare l’arca dedicata a San Pietro martire. Il capolavoro in marmo bianco fu realizzato da Giovanni di Balduccio nel 1339. È arricchita da statue che simboleggiano le virtù e da scene di vita del santo.
Secondo le leggende il sarcofago era troppo piccolo per ospitare il santo che venne quindi decapitato. L’arcivescovo Giovanni Visconti portò la testa a casa e iniziò ad accusare dolori al capo. Dopo aver riportato la testa accanto al corpo del santo non ne soffrì più. Da allora nacquero diverse dicerie e credenze che ruotano intorno ai presunti poteri guaritori di San Pietro, il quale aiuterebbe coloro che soffrono di mal di testa.