Tra le innumerevoli chiese sparse per tutta la città di Milano, il centro è certamente la parte più ricca. Qui si snodano percorsi di visita di luoghi sacri che portano da un secolo e da uno stile all’altro, nel giro di pochissimi metri: basti pensare a via Torino, dove si trova l’imperdibile chiesa di Santa Maria presso San Satiro.
Alcune strutture invece sono più nascoste ai molti e non particolarmente visibili, come la Basilica di San Calimero, situata nell’omonima via al civico 9/11, a due passi dalla stazione della metro gialla di Crocetta.
Storia e architettura della chiesa di San Calimero
La chiesa è di origine antichissima, secondo i documenti risale all’età tardoantica e venne eretta su un’area cimiteriale. Nel 490 San Calimero subì un’importante restauro per volontà del vescovo San Lorenzo che la ricostruì secondo gli stili romanici, di cui oggi restano solamente l’abside, il fianco meridionale e altri piccoli dettagli.
Nel Seicento invece l’architetto Francesco Maria Richini apportò importanti cambiamenti, che vennero poi quasi interamente persi con l’intervento di Angelo Colla nell’Ottocento realizzato con l’intento di riportare la chiesa alla sua originale purezza romanica.
La facciata che oggi si può vedere della chiesa è sicuramente l’esempio più discutibile del Colla: il materiale prescelto fu il cotto, tradizione del Medioevo lombardo. Infine il campanile è una delle parti più particolari della chiesa, essendo in posizione diagonale rispetto all’edificio.
L’interno della Basilica di sviluppa su un’unica navata con un abside semicircolare e cappelle e, sul lato sinistro, si unisce all’Oratorio di San Michele dei Disciplini.
La Cripta e il pozzo della chiesa di San Calimero
Sottostante al presbiterio si trova la cripta della chiesa di San Calimero. All’interno, oltre alle innumerevoli pitture che la affrescano, si colloca un pozzo, emblema della storia della chiesa e del santo di cui porta il nome.
Sull’altare appena accanto al pozzo viene anticipata la storia di San Calimero, quarto vescovo di Milano, che venne gettato, secondo la storia, dai pagani, nel pozzo qui presente e lasciato a morire. Di lì a poco venne eretta la Basilica, per accogliere le spoglie del santo di cui oggi porta il nome.
Sempre di leggenda e di racconti si parla quando si ricorda l’allagamento dell’urna che fece pensare subito a un miracolo. Da allora e per molti anni durante i festeggiamenti di San Calimero il 31 luglio, era solito far bere ai malati l’acqua del pozzo per farli guarire.
E una volta che avrete visitato la Chiesa di San Calimero, non dimenticate di fare un giro nei dintorni: tra la via e la piazza Cardinal Ferrari, infatti, scoprirete la galleria di street art a cielo aperto dei murales di WallArt e non solo, che vi raccontiamo qui!