Il gioco è gioco. Ed è sano. Fa sorridere, stimola la fantasia, coinvolge grandi e piccini. L’azzardo no, quello non è un gioco. E sarebbe bene non chiamarlo cosi. Questo il messaggio che si cela dietro la mostra itinerante “Azzardo: non chiamiamolo gioco” partita da Milano lo scorso 26 giugno.
Realizzata da Fondazione Exodus, Casa del Giovane, Movimento no slot, Magazine Vita e Unilab, la mostra coinvolge 35 vignettisti che hanno messo a punto 60 tavole per mandare un messaggio chiaro e forte. Il gioco d’azzardo non è un gioco. E si, anche il gratta e vinci che appare tanto innocuo ma non lo è. A essere colpiti sono anziani, adolescenti, adulti in difficoltà, sognatori legati al denaro e anche bambini che, purtroppo, familiarizzano troppo presto con termini legati al mondo dell’azzardo. Ecco perché è bene intervenire al più presto.
La mostra è una vera e propria campagna di educazione che mette in guardia tutti i cittadini sui pericoli che si celano dietro queste abitudini malsane. L’ironia è la chiave scelta per questa iniziativa. Quella sarcastica dei vignettisti che colpisce nel segno. Quella che usa il sorriso per aprire la porta e poi lascia un messaggio.
Le tavole, divertenti e significative, gireranno l’Italia e sono a disposizione degli istituti scolastici e dei Comuni che vorranno ospitarla. È sufficiente, infatti, scrivere a rischio@exodus.it per richiederla.