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Prendete un ragazzo appassionato delle canzoni di Fabrizio De André, così tanto da aver dedicato a Faber la tesi di laurea e aver lavorato per un po’ alla Fondazione De André insieme a Dori Ghezzi. Poi prendete una ragazza cresciuta a pane e fornelli in un ristorante alle porte di Milano, tra Linate e l’Idroscalo.
Fateli incontrare, fateli innamorare e lasciateli liberi di creare Asina Luna, ristorante per cui vale la pena di prendere la macchina in direzione Peschiera Borromeo. E il cui nome, va da sé, è un omaggio a Faber (vi sfidiamo a capire album e canzone da cui arriva l’asinella bianca).
Abbiamo pranzato qui e siamo pronti a scommettere che mangiare nel ristorante di Riccardo Succi e Tiziana Dinoia cambierà per sempre il vostro rapporto con la carne alla brace.
Dalla fiorentina al Kobe Wagyu
Perché prendersi la briga di venire fin qui? Sfatiamo prima un mito: da Moscova a via della Resistenza 23, Peschiera Borromeo, ci vogliono tra i 20 e i 30 minuti, non più di quel che ci vuole per spostarsi da una zona all’altra di Milano.
Ma la questione della distanza, che per i milanesi è più psicologica che altro, verrà spazzata via una volta varcata la soglia di Asina Luna.
Perché questo è il tempio della carne alla brace, o meglio della carne di qualità alla brace (realizzata, quest’ultima, con carbone di legna cubana), visibile nella vetrina all’ingresso del locale.
Qui si trovano pezzi che altrove è impossibile trovare – e infatti all’Asina Luna “abbiamo clienti che arrivano dalla Svizzera, attirati dalla varietà di carni e frollature”, racconta Riccardo -: tagli pregiati e carni con l’osso, come la fiorentina frollata 80 giorni e ricoperta di grasso nobile di vitello, il Kobe Wagyu giapponese, l’Angus del Nebraska, la carne di manzo iberico Rubia Gallega, il Tomahawk Angus irlandese, il Sashi Beef finlandese.
D’altra parte i fornitori sono di primo livello: la fiorentina di Fassona piemontese è della Macelleria Oberto, le lombate dei Fratelli Varvara di Altamura, “che in tutta la Lombardia le fanno solo per noi”.
Il menù
Carne d’eccellenza, quindi, ma non solo. Il menù di Asina Luna include anche pasta fresca fatta in casa, come i tagliolini (conditi con asparagi al burro di Beppino Occelli, vellutata di patate viola e scaglie di salva cremasco) o i fagottini gratinati al forno con crema di zafferano, ripieni di Roquefort e pak-choi.
Lo stesso vale per la pasticceria, rigorosamente home made: a fine pasto si può indugiare sulla millefoglie con crema pasticcera e fragole fresche o il cremoso alle due creme di cioccolato e pistacchio.
La carta dei vini e l’atmosfera
A corredo di un menù che saprà accontentare non solo gli amanti della carne, c’è una carta dei vini che propone un centinaio di etichette, tra le quali una piccola selezione di vini stranieri. Si spazia dai grandi rossi piemontesi e toscani, come sua maestà il Barolo Sarmassa di Marchesi di Barolo o Dogliani ‘Papà Celso’ di Abbona, ai bianchi del Nord Est.
Il tutto in un’atmosfera accogliente, curata ma sempre attenta a far sentire gli ospiti a proprio agio: tavoli senza tovaglia in teak marino derivante dalle vecchie imbarcazioni di pesca indonesiane, luci calde, sale insonorizzate.
Il conto? Per una cena spenderete in media 70 euro.
Asina Luna, via della Resistenza 23, Peschiera Borromeo. Aperto da lunedì a sabato dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22. Chiuso domenica tutto il giorno e sabato a pranzo.