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Palazzo Citterio ospita L’Arlesiana di Van Gogh

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Dal 14 marzo a Palazzo Citterio a Milano, nuovissima apertura del progetto Grande Brera, sarà ospitato uno dei capolavori di Vincent Van Gogh: L’Arlesiana, in prestito dalla GNAMC – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

L’opera sarà la prima ad aprire il ciclo di mostre dal titolo L’Ospite, che periodicamente vedrà Palazzo Citterio ospitare capolavori dell’arte in prestito da importanti musei e istituzioni italiane e internazionali.

L’Arlesiana (Ritratto di M.me Ginoux) sarà visibile nelle meravigliose sale del palazzo di via Brera 12 fino all’11 maggio 2025, accanto agli altri capolavori della collezione, aperta al pubblico lo scorso 7 dicembre.

Chi è L’Arlesiana di Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh, L’Arlesiana (Ritratto di Madame Ginoux), 1890, Olio su tela, 61×50 cm, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

L’Arlesiana (Ritratto di M.me Ginoux) è un dipinto realizzato 1890, anno della morte del pittore olandese, che ritrae Madame Ginoux, proprietaria del Café de la Gare di Arles. Si tratta dell’ultimo di una serie di ritratti dello stesso soggetto, del quale modifica la posa e la tavolozza dei colori, che si fa più tenue.

La donna, ritratta da Van Gogh nei classici abiti provenzali, è seduta e con braccio piegato a puntellare il viso, dipinto con uno sguardo dolce e distaccato, come perso nei suoi pensieri. Davanti a lei sono posti due libri dalla copertina anonima: non volumi di pregio, ma edizioni economiche di proprietà di una locandiera.

Si tratta de La Case de l’Oncle Tom (La capanna dello zio Tom) di Harriet Beecker Stowe e i Contes de Noël (I racconti di Natale) di Charles Dickens, due opere che attraverso le loro storie raccontano lo stretto legame tra i due e la dolce empatia che Van Gogh trovò nella donna, una delle poche amiche che trovò durante il suo soggiorno ad Arles.

Furono lei e il marito a stare vicini all’artista dopo la furibonda litigata con Paul Gauguin, che sfociò nel noto e tragico episodio dell’orecchio mozzato. Durante la convalescenza e le lunghe crisi nervose di Van Gogh, Madame Ginoux non si spaventò e restò accanto all’artista fino al suo trasferimento al manicomio di Saint-Rémy e poi ad Auvers-sur-Oise, dove morì il 29 luglio 1890 sparandosi un colpo di pistola.

Uno degli ultimi quadri che dipinse fu proprio questa versione del ritratto dell’amica arlesiana, che commentò così in una lettera: “è un quadro che lei comprenderà, Lei, io e poche altre persone sappiamo come vorremmo che fosse capito“.