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L’Arco della Pace di Milano, tra matrimoni e vittorie

arco della pace

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Numerosi sono i simboli architettonici di Milano che racchiudono, in tutta la loro bellezza, la storia di questa città meneghina e che ancora oggi vengono visitati, visti e immortalati da centinaia di turisti e dagli stessi abitanti della città. L’imponente Arco della Pace che si staglia nel bel mezzo di Corso Sempione è uno di questi.

L’Arco della Pace, l’arco trionfale meneghino

L’Arco della Pace è senza ombra di dubbio uno dei maggiori monumenti neoclassici di Milano. Il primo arco fu eretto nel 1806 per festeggiare un matrimonio: i novelli sposi Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia nonché figlio adottivo di Napoleone, e Augusta di Baviera convolati a nozze i primi giorni di gennaio del medesimo anno.

La prima versione venne creata su disegno del marchese Cagnola, che si occupò di progettare anche la nuova opera. L’Arco divenne infatti “Arco della Vittoria”, a simboleggiare e festeggiare la vittoria della battaglia francese del 1807. A supervisionare i lavori ci fu anche Napoleone. Il progetto venne però abbandonato, a due terzi e con diverse statue già concluse, in seguito alla caduta del Regno Italico e solo nel 1826 venne ripreso con un nuovo significato.

Fernando I d’Austria, infatti, decise di dedicare il monumento alla pace tra le nazioni raggiunta con il congresso di Vienna nel 1815. Il 10 settembre del 1838 una cerimonia presieduta dall’imperatore Fernando I d’Austria venne inaugurato quello che ancora oggi è conosciuto come l’Arco della Pace. In seguito alla morte del marchese Cagnola, avvenuta nel 1833, il progetto passò nelle mani di Giuseppe Londonio.

Un altro momento storico importante per il monumento è stato segnato l’8 giugno 1859 quando, in seguito alla vittoria di Magenta, Napoleone III e Vittorio Emanuele II fecero un ingresso trionfale a Milano passando proprio dall’Arco. La struttura divenne così simbolo dell’indipendenza di Milano.

Anche questo passaggio storico, dall’impero asburgico al Piemonte segnò in qualche modo il monumento, che rimase pressoché uguale, se non per l’epigrafe presente in cima che cita: “Entrando coll’armi gloriose Napoleone III e Vittorio Emanuele II liberatori Milano esultante cancellò da questi marmi le impronte servili e vi scrisse l’Indipendenza d’Italia MDCCCLIX” e di seguito “Alle speranze del Regno Italico auspice Napoleone I i milanesi dedicarono l’anno MDCCCVII e francati da servitù felicemente restituirono MDCCCLIX”.

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Arco della Pace, statue e curiosità

Sulla sommità dell’Arco si stagliano statue in bronzo che rappresentano la sestiga della Pace con quattro Vittorie a cavallo e le personificazioni di alcuni dei principali fiumi quali il Po, l’Adda, il Ticino e il Tagliamento. Sopra e ai lati delle colonne sono incisi i nomi dei caduti delle due guerre mondiali.

Proprio per quanto riguarda le statue è interessante sapere che la posizione dei cavalli che trainano la pace fu scelta e modificata dagli austriaci. Vennero infatti ruotati i carri di 180° in modo da rivolgere il fondo schiena dei cavalli verso la Francia.

L’Arco è visibile all’inizio di Corso Sempione, a pochi passi dal Castello Sforzesco.

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