Apple sarà forse stata battuta sul tempo dalla rivale Microsoft, che ha già inaugurato la sua House a Milano, eppure le prime immagini ufficiali relative al progetto del flagship store di piazza Liberty lasciano intendere che la società informatica di Cupertino è intenzionata a vincere la sfida architettonica.
I rendering, apparsi sull’apposito sito web di Apple, mostrano infatti una struttura avveniristica, la cui data di ultimazione risulta ancora sconosciuta (si presume che i lavori possano essere terminati entro il periodo natalizio). Per il suo ingresso ufficiale a Milano il colosso informatico sembra aver dunque scelto un’entrata in pompa magna che giustificherebbe il ritardo rispetto a Bologna, Firenze e Torino.
L’edificio progettato da Norman Foster, archistar famoso per il Millennium Bridge di Londra, prevede una struttura sotterranea dotata di un ingresso spettacolare tramite una scalinata, impreziosita da una fontana d’acqua sul fondo della piazza, che si inabisserà quindi all’interno del negozio, circondata da una vetrata su cui scorreranno due vasche d’acqua.
La scalinata, alle cui spalle comparirà il classico parallalelepido di vetro di Apple, fungerà anche da anfiteatro, e la stessa cascata d’acqua dovrebbe essere adibita anche a maxi schermo. L’intento di Apple, si legge nelle note del sito, è quello di proporre “un calendario pieno di eventi interessanti” ai quali si affiancheranno “momenti di confronto con grandi talenti creativi: artisti, designer, fotografi, musicisti e programmatori della città e di tutto il mondo”.
Per niente casuali le varie scelte architettoniche. Le pareti d’acqua, infatti, sono ideate come “omaggio alle piazze italiane e allo stretto legame tra Milano e i suoi navigli”, mentre la piazza Liberty, nella visione di Apple, rappresenterà “un moderno anfiteatro dove sedersi, rilassarsi e vedersi con gli amici”.
Come si ricorderà il nuovo flagship store milanese di Apple verrà costruito negli spazi su cui una volta sorgeva il compianto cinema Apollo. A nulla sono valse le petizioni dei cittadini (tra cui anche quella di Milano Weekend) che avrebbero voluto conservare lo storico presidio culturale: tra qualche mese i milanesi potranno avere una propria opinione sulla validità dello scambio.