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Andy Warhol Milano: se la Pop Art diventa social

Valentina Fumo 12 anni fa

Stardust, polvere di stelle: è questo il titolo della mostra che il Museo del Novecento dedica a uno dei miti di questo secolo, Andy Warhol.

In un percorso dall’impianto spiccatamente narrativo ordinato per serie e cronologia, la mostra propone fra le più significative opere dell’artista nato a Pittsburgh nel 1926: la giovanissima curatrice Laura Calvi ha infatti selezionato le serie di stampe Campbell’s Soup, Sunset, Space Fruits, risalenti al periodo fra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, e esempi di ritrattistica degli anni Ottanta che raffigurano Muhammad Alì, Marilyn Monroe, eroi dei fumetti, drag queen e i massimi pensatori del XX secolo come Freud ed Einstein.

Ritratti che, all’inizio degli anni Settanta, Warhol mette a punto con una procedura standard: con una Polaroid Big Shot realizza circa 60 scatti del soggetto, ne seleziona 4, uno viene stampato, rielaborato, ingrandito e serigrafato. Spesso con polvere di diamante, da cui il titolo della mostra.

Se per Richard Hamilton la Pop Art è popolare, giovane, sexy e glamour con Stardust ammicca al mondo social: abbandonati i classici cartelloni esplicativi, ogni opera viene accompagnata da testi brevi come tweet che compaiono sui muri in bolle colorate come pop-up.

Una scelta innovativa e coraggiosa che Laura Calvi spiega così a Milanoweekend: “Tutto è nato dagli MTV Pop-Up Video, di cui ero grande fan. L’idea è stata appunto quella di far emergere i retroscena delle opere e allo stesso tempo di raccontarlo in modo accattivante perché questa non vuole essere una mostra scientifica, ma puro intrattenimento. Un’ ispirazione molto pop e televisiva per una grande mostra pop”.

Contemporaneamente a quella dedicata a Warhol, il Museo del Novecento propone anche la mostra Arimortis che, incentrata sul tema della smisuratezza, propone capricci frutto di una ricerca artistica sospesa fra l’art brut e la folk art e le opere parte della donazione Spagna Bellora.

Maggiori informazioni su www.museodelnovecento.org