Il Teatro Elfo Puccini prosegue nel suo omaggio ad artisti italiani del panorama contemporaneo da scoprire o da valorizzare appieno.
Dopo il percorso monografico dedicato a Giuliana Musso, la Sala Fassbinder ospiterà una personale dedicata a Saverio La Ruina, artista unico, attore tra i più premiati della scena italiana. Dallo spettacolo che l’ha rivelato, Dissonorata, a quello che ha confermato il suo talento, La borto, con pochi elementi scenici – un abito, due ciabatte, una sedia – e le musiche dal vivo di Gianfranco De Franco, riesce a dare vita a personaggi femminili indimenticabili. Donne del sud, offese, ferite ma orgogliose. Con il suo ultimo lavoro, Polvere, sposta l’attenzione sull’uomo, essendo la violenza sulle donne soprattutto un problema degli uomini.
Si inizia proprio con Polvere (in scena dal 20 al 25 gennaio) ovvero un dialogo tra uomo e donna. Le botte, gli stupri sono la parte più fisica del fenomeno; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.
Secondo appuntamento della personale dedicata a Saverio La Ruina è Dissonorata (27-29 gennaio). Così l’attore presenta lo spettacolo: “Spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava. Partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale”.
Il percorso si conclude con La borto (30 gennaio-1 febbraio). Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, Vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente. E lo fa nei toni ironici, realistici e visionari insieme, propri di certe donne del sud.
ORARI:
Martedì-sabato 21:00 / domenica 16:00
PREZZI:
Intero € 30.50 / martedì posto unico € 20 / ridotto <25 anni – >65 anni € 16 / scuole € 12 / sostenitore € 40.50
PROMOZIONE SPECIALE:
Euro 34.50 (acquistando contestualmente i biglietti di Polvere, Dissonorata e La borto. È possibile acquistare telefonicamente, non on-line e non si prendono prenotazioni).