Pubblicato in: Fiere Interviste News

La Puglia rurale protagonista in Expo. Al Bano: “Milano mi ha permesso tutto”

Expo Puglia rurale Al Bano 4

(aggiornamento 8 settembre ore 18)

Il primo appuntamento è fissato per il 12 settembre (ore 10-23) con i GAL Gargano, Terra dei Messapi, Colline Ioniche, Serre Salentine, Valle della Cupa e Meriadunia e i loro prodotti.

Dalle ore 20 festa con la presenza di Al Bano.

La Puglia si mostra al mondo all’interno di Expo 2015: fino al 4 ottobre i 25 GAL (Gruppi di azione locale, guidati dal celebre vino Primitivo del Salento) della regione presenteranno prelibatezze e ricchezze locali all’interno del padiglione di Alessandro Rosso Group, vicino all’ingresso est Roserio.

Sapori e saperi, cultura, tradizioni e paesaggi tipici del tacco d’Italia saranno protagonisti di un’area ad hoc che ogni settimana culminerà con un evento dedicato al pubblico di Expo: i quattro obiettivi sono valorizzare i prodotti locali, promuovere i marchi eno-gastronomici, educare all’alimentazione consapevole e incentivare il turismo.

Questo attraverso show cooking e aperitivi tipici, confronti con gli altri Paesi nel Mondo, concerti e laboratori artigianali. Il testimonial del progetto è uno dei volti più noti della regione: Al Bano, che ha ripercorso la sua storia e il legame con la terra natale (“l’ho scoperta davvero grazie a un’americana, ma la vera America è la Puglia”) e l’ha raccontata così: “In poco spazio ha tutto e con i suoi 800 chilometri di spiagge è unica. Venite e non ve ne pentirete”.

Abbiamo incontrato il cantante pugliese a margine della conferenza stampa, per chiedergli cosa ne pensa della nostra città e dei suoi cambiamenti: “Negli anni ’60, Milano è stata la città che mi ha permesso di realizzare tutto quello che avevo in mente – racconta Al Bano a Milano Weekend – e ancora oggi è una buona placenta per sviluppare grandi e nuovi talenti”.

Cosa ricorda in particolare di quel periodo?

“In quegli anni i migranti eravamo noi: pugliesi, calabresi, siciliani che adesso occupano spazi importanti, nell’amministrazione e nella finanza. Adesso c’è spazio per questi nuovi migranti, bisogna cercare la strada giusta per aiutarli e Milano ce la farà anche in questo”.

Guardando la nuova città, cosa si nota oggi di diverso?

“Basta salire sulle guglie del Duomo e vedi quante altre ne sono arrivate. Quando vedi tante gru, capisci che molte altre cose stanno nascendo: è una città fantastica, piena di iniziative, la più bella città italiana sotto questo aspetto, capitale dell’operatività”.

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