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Un grande classico che continua imperterrito a calcare giustamente i palcoscenici di tutta Italia e voi non potete mancare all’appuntamento. Qui vi raccontiamo come lo abbiamo visto e vissuto noi.
La recensione di ‘Aggiungi un posto a tavola’ è stata realizzata nel marzo 2009 dopo averlo visto al Teatro della Luna
Aggiungi un posto a tavola: trama
La storia, liberamente ispirata a ‘After me the deluge’ di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro (Gianluca Guidi, nella prima edizione fu suo padre Johnny Dorelli a rivestire questo ruolo), parroco di un paesino di montagna, che riceve un giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino (Marco Simeoli) che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione (Emy Bergamo), donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto (Piero Di Blasio) e accetterà di sposarlo. Giunto il momento di salire sull’arca, un cardinale inviato da Roma convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull’arca, sotto il diluvio, si ritrovano solo lui e Clementina (Camilla Nigro), la giovane figlia del sindaco da sempre perdutamente innamorata di lui.
Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio.
Per brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!
Aggiungi un posto a tavola: recensione
Aggiungi un posto a tavola è un grande classico che non perde il fascino, pur avendo quarantacinque anni alle spalle. Al di là dell’ottimo punto di partenza costituito dall’originale (che Garinei e Giovannini scrissero con Jaja Fiastri), va dato atto anche alla ripresa teatrale curata da Gianluca Guidi se questo spettacolo non ha perso lo smalto e continua a conquistare gli spettatori, abbracciando tutte le età.
Ciò che commuove, forse ancor prima che cominci lo spettacolo, è proprio il ritrovarsi a constatare come una rappresentazione possa ancora riunire la famiglia, creando un ponte tra le generazioni (e ahinoi non è così scontato). Ed è così che la nonna, cresciuta con questo classico, si ritrova ad avere gli occhi lucidi al momento degli applausi, osservando gli artisti in scena e magari anche il nipote che canta insieme a loro perché ha già imparato il brano cult.
“C’era una volta, anzi c’è, o meglio ancora potrebbe esserci un piccolo paese di montagna, che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando. Il paese che io da quassù ho scelto per questa favola” sono le parole solenni che arrivano da lassù – con la voce inconfondibile di Enzo Garinei, ma badate bene, ecco la prima chicca, non è registrata, è ben presente e vi lasciamo alla visione scoprire in quale modalità. La scena (progetto originale di Giulio Coltellacci, adattamento scenografico Gabriele Moreschi) si presenta in tutta la sua imponenza e, parallelamente, richiama le scenografie di un tempo (nell’accezione più positiva del termine), quasi rassicuranti, ma in grado di stupirti grazie al doppio girevole concentrico, che nasconde anche l’arca.
Non esiste una nota stonata in questo allestimento a partire dalla compagnia, costituita da artisti che renderebbero orgogliosi quelli del debutto nel ’74 (completi e all’altezza in canto, recitazione e ballo – non è implicito come si potrebbe immaginare). “Il Teatro di Garinei & Giovannini non è mai stato facile da riproporre, paradossalmente, nemmeno per loro stessi. La genesi di numerosi spettacoli concepiti dalla celeberrima coppia era sempre un perfetto mix di idee autoriali, costruzione registica collaudata, team creativo d’eccellenza, e, non ultimo, l’apporto interpretativo di veri e propri mostri sacri del palcoscenico, testimoni ultimi di una generazione attoriale e di una professione, ormai in via d’estinzione. Nel caso poi dello spettacolo in “oggetto”, stiamo parlando di un successo planetario, allestito in quasi ogni parte del mondo, fatto salvo solo il mercato statunitense”, ha evidenziato Guidi nelle sue note di regia.
Un’altra perla è rappresentata dall’orchestra dal vivo di 16 elementi, che vanta in qualità di direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli (rispetto allo spartito originale sono state aggiunte alcune sfumature che il maestro aveva studiato per l’edizione del West End).
Trattandosi di una commedia musicale, innegabilmente si ride e ci si diverte, ma nella partitura si cela anche un grande spessore sul piano dei temi trattati (la Fede, non solo religiosa, ma anche la fiducia nel prossimo, senza dimenticare anche le contraddizioni umane e la scelta di rendere più “umana” la voce di lassù), con una leggerezza, che diventa la chiave per veicolarli a tutti.
Questa messa in scena riesce a riproporre l’incantesimo di un grande classico del teatro. Con un fluido passaggio dalle scene più allegre (coreografie di Gino Landi) a quelle più riflessive e romantiche (esempio ne è la notte nel bosco, con il suggestivo disegno luci di Umile Vainieri) risulta impossibile non emozionarsi in alcuni punti, anche se siete degli appassionati e lo conoscete a memoria.
Da vedere e rivedere, non ve ne pentirete anche per il buon umore che vi pervaderà!
Aggiungi un posto a tavola: cast 2019 – 2020
Gianluca Guidi – Don Silvestro
Lorenza Mario – Consolazione
Marco Simeoli – Sindaco Crispino
Piero Di Blasio – Toto
Francesca Nunzi – Ortensia
Camilla Nigro – Clementina
“LA VOCE DI LASSÙ” è di Enzo Garinei
Solisti e soliste: Greta Arditi, Antonio Balsamo, Vincenza Brini, Francesco Caramia, Silvia Contenti, Stefano Dilauro, Nicolas Esposto, Marta Giampaolino, Giampiero Giarri, Simone Giovannini, Francesca Iannì, Francesco Lappano, Gianluca Pilla, Arianna Proietti, Annamaria Russo, Alessandro Schiesaro, Ylenia Tocco
Aggiungi un posto a tavola 2020
Lo spettacolo sarà in scena anche al Gran Teatro Geox di Padova 15 e 16 febbraio e al Creberg di Bergamo 22 e 23 febbraio.
Riassumendo
Aggiungi un posto a tavola, dal 17 al 26 gennaio 2020
DURATA: 180′ compreso intervallo
ORARI: venerdì h 20,30; sabato h 15,30 e h 20,30; domenica h 15,30;
giovedì e venerdì h 20,30; sabato h 15,30 e h 20,30; domenica h 15,30
PREZZI:
– 17, 23 e 24 gennaio 2020
Platea Bassa VIP 55€; platea Bassa GOLD 49€; platea BASSA 39€; platea ALTA 33€; platea alta vis. ridotta 27€; I Galleria 22€; I galleria vis. ridotta 20€
– 18, 19, 25 e 26 gennaio 2020
Platea Bassa VIP 65€; platea Bassa GOLD 59€; platea BASSA 52€; platea ALTA 45€; platea alta vis. ridotta 38€; I Galleria 35€; I galleria vis. ridotta 29€