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Musica da brividi, 10 canzoni per Halloween

Luigi Maffei 2 mesi fa
halloween

Halloween è alle porte e tra film a tema da guardare con gli amici e feste horror, una bella colonna sonora adatta per l’occasione è quello che ci vuole.

Temi che richiamano storie spaventose, personaggi inquietanti veri (o presunti tali), suoni graffianti che mettono i brividi. Insomma, una paurosa playlist perfetta per passare una notte orrorifica.

Da ballare o da sottofondo a storie tenebrose da raccontare, ecco dunque le 10 canzoni perfette per la festa di Halloween (qui la playlist completa su Spotify).

The Cramps – I Was a Teenage Werewolf

Ispirandosi al film horror fantascientifico degli anni Cinquanta I Was a Teenage Werewolf, il gruppo di Lux Interior e Poison Ivy mette in musica i pensieri di Tony, l’adolescente problematico e rissoso trasformato in lupo mannaro da uno scienziato che lo ha usato come cavia per i suoi esperimenti. Uno psycho – rock – blues lascivo, accompagnato dalla voce malata e tremolante di Lux. Un gioiellino tratto dal primo album della band, Songs the Lord Taught Us.

Current 93 – From Broken Cross, Locusts

Tratta da Dogs Blood Rising, uno dei dischi più ostici della storia del rock, questa canzone dei Current 93 di David Tibet è un’esperienza da brividi. La voce di Tibet sembra posseduta, appoggiata a un tappeto percussivo – ossessivo. In sottofondo voci di sacerdoti recitanti, urla filtrate e rumori di catene. Spaventosa è dir poco.

Pink Floyd – Careful with that Axe, Eugene

Inizio: l’organo di Richard Wright avanza, i piatti di Nick Mason ticchettano e in lontananza qualche voce non proprio rassicurante. Svolgimento: “Careful with that Axe, Eugene“, un avvertimento sussurrato, appena udibile. Poi, le urla di Roger Waters scuotono l’atmosfera e la chitarra di David Gilmour si infiamma. Fine: il clima si rasserena, sembra tutto calmo ma forse qualcosa è successo. Forse…

The Doors – The End

Nella California degli anni Sessanta, tutta improntata su “peace and love” appaiono loro, i Doors. Capitanati da due giovani studenti di cinema, Raymond “Ray” Manzarek e James Douglas Morrison, detto Jim, si distinguono per le loro musiche ispirate al jazz, al cabaret anni Trenta, al flamenco. Per non parlare dei testi: oscuri, decadenti, simbolisti. Un contraltare alla Summer of Love dei loro coetanei. The End, pezzo che chiude il loro omonimo album d’esordio del 1967, ne è un chiaro (o meglio, oscuro) esempio: complesso di Edipo, William Blake e “viaggi” col peyote su musica funerea e sognante. Un capolavoro.

Diamanda Galás – The Litanies of Satan

Uno degli esordi discografici più scioccanti di sempre. Era il 1982 e Diamanda Galás, giovane pianista, compositrice e (riduttivamente) cantante californiana di origine greche pubblicava il suo primo singolo. E non era roba per tutti: The Litanies of Satan (lato B Wild Women With Steak​-​Knives (The Homicidal Love Song For Solo Screen)) è una cavalcata di 17 minuti e mezzo di sperimentazioni vocali, urla, strepittii sovraincisi, in un’atmosfera ostile e pesante. Perfetta per l’occasione, no?

Charles Manson – Look at Your Game, Girl

Se Charles Manson avesse realmente intrapreso la carriera di cantautore forse avrebbe scritto un buon numero di canzoni e non una delle pagine più terrificanti della recente storia americana, la strage di Bel Air. Le sue velleità di musicista, però, secondo lui “incomprese” e “tradite” vengono fuori solo nel 1970, con il disco Lie: The Love and Terror Cult, raccolta di brani registrati nello studio casalingo di Brian Wilson. Tutto ciò pochi mesi prima della strage. Look at your Game, Girl fu coverizzata vent’anni dopo dai Guns ‘n’ Roses e inclusa nell’album The Spaghetti Incident?

Christian Death – Romeo’s Distress

Non è facile descrivere in poche righe i Christian Death e il suo leader, Rozz Williams. La loro musica è quanto di più tetro e gotico ci si possa attendere da una band “underground”. Il “teatro del dolore” del disco d’esordio raggiunge l’apice con questa meravigliosa Romeo’s Distress, romantica ballata di anime disperate, erranti, che cercano giustizia per sé, magari con un bacio nell’oscurità. Commovente.

Black Sabbath – Black Sabbath

La triade diabolica: Black Sabbath come nome della band, del disco e della canzone. E se non bastasse, il giro di accordi: Sol/Do/Do#. Un tritono (tecnicamente), il diabolus in musica, l’intervallo del diavolo. E se il blues era la musica luciferina per eccellenza, quella dei Black Sabbath la colonna sonora per un perfetto sabba. Rock di qualità (poco compreso all’epoca dai critici) e la title track del loro disco d’esordio che si muove tra il rumore di un temporale, una campana a morto e la voce inquietante di Ozzy. Un must per Halloween.

Nine Inch Nails – Closer

Tratta da The Downward Spiral del 1994, album numero due della loro discografia, Closer è senza dubbio una delle canzoni più note del gruppo di Trent Reznor. Elettronica, un po’ di funky e un’atmosfera pesante come il piombo: Closer è un pezzo sull’ossessione e l’odio verso se stessi, e non sulla lussuria come in molti hanno pensato (vedi ritornello). A rendere il tutto più sinistro è il luogo di registrazione dell’intero album, i Record Plant Studio di Cielo Drive a Beverly Hills, teatro del massacro degli adepti di Charles Manson.

Marilyn Manson – This is Halloween

I concerti a Milano di giugno 2018 Marilyn_Manson

Non potevamo chiudere la nostra playlist delle 10 canzoni di Halloween senza citare lui, Marilyn Manson. E questa sua cover tratta dalla colonna sonora di Nightmare Before Christmas non è, ovviamente, casuale. Senza scomodare brani forse più noti del suo repertorio, la versione personale del Reverendo del brano di Danny Elfman è un esempio su come fare dell’industrial per tutti ma di qualità. E scusate se è poco.