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***AGGIORNAMENTO 23 GENNAIO 2018: La mostra Kuniyoshi, il visionario del mondo fluttuante è stata prorogata fino a domenica 4 febbraio 2018 ***
Animali giganti, eroi e guerrieri, gatti in kimono e geishe, paesaggi naturali, demoni e caricature. Benvenuti nel mondo di Utagawa Kuniyoshi, artista giapponese dell’Ottocento che tanto ha influenzato l’arte pop contemporanea, e che arriva per la prima volta in Italia. Milano continua infatti a incontrare la magia dell’arte nipponica, e dopo la grande mostra dedicata a Hokusai, Hiroshige e Utamaro, inaugura il 4 ottobre Kuniyoshi, il visionario del mondo fluttuante. Fino al 28 gennaio 2018 sarà visitabile al Museo della Permanente, in via Turati 34.
Chi è UtagawaKuniyoshi? Nato nel 1797 e morto nell’1861, è stato anche lui maestro indiscusso dell’Ukiyoe, ovvero del genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, ma è andato oltre. A lui si devono i primi grandi influssi sulla grafica moderna, manga e anime compresi. Per scoprirlo, in mostra alla Permanente ci sono 165 silografie policrome, tutte provenienti da un unico collezionista di Tokyo. Allestite con luci soffuse e con cornici che ne esaltano i bordi non sempre perfetti e non nascondono nulla della forma artigianale con cui venivano stampate, vederle è come partire per un viaggio onirico nel Sol Levante.
Cinque le sezioni tematiche lungo cui si snoda la mostra, prodotta da MondoMostreSkira e curata da Rossella Menegazzo: Beltà , Paesaggi, Eroi e guerrieri, Animali e parodie e Gatti.
Kuniyoshi a Milano, perché visitare la mostra
Perché visitarla? Ecco sei (più due!) motivi che vi possono incuriosire a scoprire il mondo di Kuniyoshi:
- Siete appassionati di manga? Osservando con attenzione le stampe di Kuniyoshi scoprirete tanti dettagli che ne fanno un precursore. Come ha spiegato la curatrice Rossella Menegazzo: “Kuniyoshi accompagna la fine della classicità Ukiyoe, di solito associata all’impressionismo, con una modernità assoluta. Le linee spezzate, che siano katane o onde del mare, il senso dell’azione, crea un ponte con gli anime, i tatuaggi giapponesi, la cultura pop in generale”.
- Gli sguardi dei guerrieri e degli eroi, i dettagli dei kimono e delle onde, la minuziosità delle scene (di vita vissuta, di leggende, di battaglie): tutto è vivido ed esplode di colori e forme, e sembra davvero di trovarsi davanti a modernissime tavole pop.
- Gli eroi Suikoden: la fama di Kuniyoshi è legata soprattutto alla serie di silografie policrome che illustrano i 108 eroi del romanzo Suikoden (pubblicato anche in italiano con il titolo I briganti), che diventò una sorta di bestseller in Cina e Giappone alla fine del Settecento.
- I gatti: tra i suoi animali, una menzione speciale va a loro: i suoi allievi raccontavano di come l’artista fosse sempre circondato da decine di felini e che agli amici gatti defunti rendesse omaggio in casa con il tradizionale altarino – butsudan – come si usa nella tradizione buddista per ricordare i familiari morti, con tanto di tavoletta funebre per ricordare il loro nome. In mostra li troverete intenti a bere il tè, danzare, chiacchierare ma anche in scene totalmente surreali dove aggrovigliandosi e stiracchiandosi a forma di polpi e pesci.
- Animali fantastici e dove trovarli: draghi marini, balene, carpe giganti. Ma anche volpi e passeri che nascondono dietro le fattezze animali vizi e virtù umane per sfuggire alla censura. Ammirando le stampe di Kuniyoshi vi sembrerà di oscillare in continuazione tra il mondo reale e un universo fantastico. Ma attenzione: pur con forme ed espressioni spesso esagerate, Kuniyoshi era un attento conoscitore e nelle sue figure cercava di riprodurre il rigore scientifico dei manuali europei che studiava con passione.
- L’Arcimboldo del Giappone. Se il nostro è universalmente noto per i suoi ritratti composti da frutta, verdura e altri oggetti ed elementi naturali e non, Kuniyoshi gli somiglia, ma in maniera ben diversa: in mostra infatti troverete alcuni suoi ritratti di uomini e donne nipponici: guardateli bene, hanno una particolarità . I loro volti, infatti, altro non sono che un groviglio di corpi umani, che sorprendentemente formano profili, capelli, nasi ed espressioni.
- I libri. No, non sono in mostra, ma li troverete subito dopo. Anche se siete soliti trascurare i bookshop delle mostre con tutto il merchandising relativo, se amate la cultura nipponica stavolta fate un’eccezione! Troverete una piccola e variegata libreria di titoli legati al Sol Levante: romanzi, saggi, manuali, volumi d’arte, racconti, dalla popolarissima Banana Yoshimoto a Lo zen e la cultura giapponese, passando per tutta una serie di autori giapponesi da (ri)scoprire. Una chicca per gli appassionati lettori.
Ma vogliamo chiudere con un motivo in più che possa incuriosirvi a visitare la mostra: cogliere l’occasione per scoprire il Palazzo della Permanente, un museo forse meno frequentato di altri milanesi. L’edificio era ottocentesco e portava la firma di Luca Beltrami, fu gravemente danneggiato dai bombardamenti del 1943 che ne risparmiò solo la facciata, in pietra rossa. La ristrutturazione degli spazi è degli anni ’50 e fu affidata a Achille e Piergiacomo Castiglioni e Luigi Fratino. E oggi è una casa dell’arte da non perdere a Milano.
RIASSUMENDO
Kuniyoshi, il visionario del mondo fluttuante
Museo della Permanente
Dal 4 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Orari: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30
Biglietti: intero 13 euro, ridotto 11 euro. Audioguida inclusa