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Prima o poi sarà capitato a tutti di vedere correre per le strade della città folle di persone completamente macchiate da polveri colorate: a prima vista potrebbe sembrare un’attività folle e senza senso, ma quella della Color Run è un’esperienza che ha preso piede anche in Italia e che coniuga divertimento, esercizio fisico e consapevolezza.
La Color Run prevede infatti sempre una corsa non competitiva di 5 chilometri. Una sorta di maratona, quindi, che però trova la sua cifra peculiare nel fatto che a ogni chilometro percorso i partecipanti vengono “colpiti” da una polvere colorata differente, fino ad arrivare al traguardo come dei novelli incroci tra Usan Bolt e Arlecchino.
La prima occorrenza della manifestazione, che era nota inizialmente anche come The Happiest 5K on the Planet (“i 5 chilometri più felici sul pianeta”), si deve al produttore di eventi Travis Snyder, che nel marzo del 2011 ha messo in piedi a Phoenix, in Arizona, la prima edizione, cui parteciparono 6000 persone: il suo scopo dichiarato era quello di “incoraggiare professionisti e principianti a correre per divertimento e per promuovere la felicità e la buona salute”,
Da allora la Color Run ha avuto sempre più successo, finendo per essere esportata in tutto il mondo: attualmente, infatti, solo nel 2014 stati più di 300 gli eventi con questo nome tenutisi con questo nome in oltre 50 Paesi in tutto il mondo e, sempre nello stesso anno, è stata creata anche la Color Run Night, versione notturna in cui viene usato del gesso che si illumina al buio per renderla ancora più suggestiva.
Le origini della Color Run, per diretta ammissione degli stessi creatori, sono da ricercarsi in un mix inedito di diversi eventi, che includono il World of Color della Disney (uno spettacolo che mischia pirotecnia e fontane colorate) , il cosiddetto “Mud running” (la corsa automobilistica e motoristica lungo un tracciato immerso nel fango) e, fattore probabilmente più importante, la festività induista di Holi, noto anche come la festa dei colori o la festa dell’amore, e durante la quale vi è proprio l’uso di lanciare le famose polveri colorate.
Come già detto, i partecipanti possono essere sia sportivi che principianti assoluti, e anzi è fortemente incoraggiata la presenza di famiglie con bambini. Non è neanche necessario correre, e non sono poche le persone che preferiscono fare una passeggiata o prodursi in una camminata veloce, pur di arrivare al prossimo lancio di polveri colorate da parte dei volontari e i curiosi che si collocano ai lati della pista per “bombardare” i corridori. Alla fine dei cinque chilometri di solito si festeggia con un’esplosione di colori collettiva, che ora vengono lanciati anche dai partecipanti, balli scatenati e un bel rinfresco con bibite e cibo.
La Color Run è un evento tipicamente a pagamento, riservata ad adulti e bambini, alla quale si può partecipare anche in gruppo con relativi sconti. Nel prezzo del biglietto sono inclusi l’assistenza tecnica e medica, il ristoro finale, l’intrattenimento, l’abbigliamento consistente in pettorale, t-shirt dedicata, tatuaggio temporaneo, fascetta e zainetto e un pacchetto di colore che viene consegnato alla fine della corsa.
A questo proposito si segnala che le polveri sono assolutamente biodegradabili, ecologiche e innocue, essendo costituite di ingredienti come amido di mais, bicarbonato di sodio, cloruro di sodio e coloranti alimentari. Si sconsiglia in ogni caso di non ingerirle e di non lanciarle direttamente negli occhi (ai volontari viene data la precisa istruzione di colpire il corpo dei corridori e di evitare i lanci ad altezza viso). Inoltre sono lavabili facilmente, per quanto venga sempre consigliato di partecipare con la maglietta del kit o una maglietta bianca e di evitare di macchiare eventuali dispositivi elettronici.
Nel corso degli anni in Italia sono state tante le città che hanno ospitato la Color Run: oltre a Milano e Torino si segnalano Trieste, Trento, Genova, Bologna, Verona, Lignano Sabbiadoro e Lido di Camaiore.
La Color Run a Milano
La manifestazione ovviamente è arrivata anche a Milano, città che ha sempre ospitato tutte le edizioni italiane della Color Run. Nel 2016, per esempio, sponsorizzata da Benetton, la corsa si è svolta nei pressi dello stadio San Siro con apposito tema hawaiano e ospiti Elodie, Emis Killa, Fabio Rovazzi e Alvaro Soler, mentre nel 2017 si è spostata all’interno del Parco Experience di Rho.
Nel 2015 la location scelta era stata quella dell’Autodromo di Monza, in occasione degli Mtv Digital Days. Nel 2014, 2013 e nel 2012 ancora una volta la tappa si è svolta attorno allo Stadio San Siro, con un circuito ad anello che ha accolto i diecimila partecipanti.
L’evento a Trento e Trieste
A Trento la corsa colorata ha debuttato nel 2015 e ha raccolto 15 mila iscritti, che sono partiti da Lungadige Monte Grappa per arrivare al traguardo posto in via Sanseverino, attraversando piazza Duomo. Nel mezzo il lancio di polveri colorate e anche un punto in cui venivano scagliati glitter e brillantini, in linea con il tema Shine
L’edizione 2016 ha riproposto il percorso che inizia e finisce da via Roberto da Sanseverino, lungo l’Adige, toccando piazza Duomo, il quartiere Le Albere, il MUSE e via Belenzan. Nel 2017 invece la corsa non si è tenuta perché a parte Torino e Milano le altre tappe vengono lasciate mobili e gli organizzatori preferiscono non ripetere per tre anni di fila lo stesso evento.
Stessa cosa è avvenuta anche a Trieste, che nel 2016 si è vista sfuggire l’occasione di festeggiare dopo il successo delle edizioni 2015 e 2014: partenza e arrivo sono state collocate nell’area di Porto vecchio, nei pressi del Magazzino 26, per poi snodarsi lungo le Rive, il piazzale dedicato a Straulino e Rode e largo Santos.
La corsa dei colori a Genova
Due edizioni per la Color Run anche a Genova, nel 2016 e nel 2015. Il capoluogo ligure ha visto come punto di partenza il Porto Antico, e ha toccato alcune zone importanti e suggestive della città come i cantieri navali, la Sopraelevata e la Fiera del Mare.