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***AGGIORNAMENTO*** La mostra è stata prorogata fino al 4 febbraio
Si intitola ‘Dentro Caravaggio‘ l’attesissima mostra che viene ospitata al Palazzo Reale di Milano dal 29 settembre 2017 fino al 28 gennaio 2018. Non una data qualsiasi quella scelta come inizio, ma la data del compleanno che viene così omaggiato dalla sua città natale.
Ma l’esposizione ‘Dentro Caravaggio’ promette qualcosa di più: ospita 20 importanti capolavori di Caravaggio provenienti da diversi musei italiani ed esteri.
Dentro Caravaggio: opere in mostra
Quali opere vedrete dunque in mostra? Ecco l’elenco:
Opere giovanili prima della Cappella Contarelli
Riposo durante la Fuga in Egitto, Maddalena Penitente, Buona ventura, Ragazzo morso da un ramarro, San Francesco in estasi, Marta e Maria Maddalena.
Opere della maturità – Dopo la Cappella Contarelli
Giuditta che taglia la testa a Oloferne, Sacrificio di Isacco, Sacra Famiglia con San Giovannino, San Giovanni Battista (2 versioni, quella conservata a Roma e quella a Kansas City).
Dopo la fuga da Roma
San Francesco in meditazione, Flagellazione di Cristo, Ritratto di Cavaliere di Malta, Salomè con la testa del Battista, Martirio di Sant’Orsola.
Per ragioni conservative e di programmazione l’opera Martirio di Sant’Orsola di proprietà di Intesa Sanpaolo verrà ritirata dalla mostra il 27 novembre 2017, mentre Giuditta che taglia la testa a Oloferne di proprietà delle Gallerie Nazionali Barberini e Corsini verrà ritirata il 10 dicembre 2017.
Dentro l’opera di Caravaggio: la diagnostica artistica
La novità della mostra è che tutte queste opere sono per la prima volta affiancate dalle rispettive immagini radiografiche. Radiografie che permettono ai visitatori della mostra di comprendere la storia delle opere stesse nelle fasi di studio, preparazione e realizzazione fino al risultato visibile sulla tela.
I risultati scientifici che, grazie ad apparati multimediali, possono essere ammirati provengono dallo studio approfondito della tecnica del maestro attraverso indagini iniziate nel 2009 su 22 opere autografate presenti a Roma e realizzate in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, e con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
“Sono emerse così”, afferma la curatrice Rossella Vodret,”alcune costanti nelle modalità esecutive di Caravaggio, ma sono venuti anche alla luce elementi esecutivi inaspettati e finora del tutto sconosciuti: dagli strati di pittura sono affiorate una serie di immagini nascoste. Inoltre, è stato sfatato il mito che Caravaggio non abbia mai disegnato, dacché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata nelle opere giovanili”.
Un modo, sicuramente, molto diverso di vedere la mostra e anche molto originale. Noi che l’abbiamo vista in anteprima vi possiamo assicurare che, oltre a venire incontro agli appassionati che qui vedranno sia il Caravaggio prima della Cappella Contarelli che dopo, piacerà anche a chi lo conosce poco. La diagnostica artistica – che mutua strumenti dal mondo della medicina – permette di vedere quanto lavoro c’è dietro l’opera di Merisi oltre che la sua evoluzione sia tecnica che artistica.
La svolta di Caravaggio: la Cappella Contarelli
Per esempio, grazie alle riflettografie e le radiografie è potuto constatare la svolta nella tecnica pittorica avvenuta nel 1600, quando a Caravaggio furono commissionati i dipinti della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi.
Per la prima volta l’artista avrebbe dipinto su grandi tele grazie a un incarico pubblico che gli avrebbe fruttato ben 400 scudi, un compenso ben più alto di quelli a cui era abituato a quel tempo. Per svolgere il lavoro, però, gli venne dato soltanto un anno di tempo e così il suo genio fu costretto a mettere a punto una tecnica che aveva il pregio di essere più ‘rapida’, ovvero la preparazione scura delle tele, sulle quali Caravaggio aggiungeva poi soltanto i chiari e i mezzi toni, di fatto dipingendo soltanto parte delle figure.
“In questo modo Caravaggio riesce a essere velocissimo – d’altra parte finiva un quadro in 2 settimane e poi si spendeva per mesi quello che aveva guadagnato – e dipinge solo le parti chiare”.
Ma non solo: si vede anche come dietro il grande artista e l’opera apparentemente perfetta, ci sia dietro la voglia di perfezionarsi, di sperimentare. “Mette figure che se non gli piacciono”, continua la Vodret “toglie con una pennellata scura, ma che le radiografie fanno vedere”.
E così vi capiterà – come è capitato a chi vi scrive – di restare estasiati davanti al Riposo durante la fuga in Egitto e poi andare dietro l’opera e scoprire che il bellissimo angelo in mezzo all’inizio era stato disposto da Caravaggio in basso ed era molto più piccolo. Opera che lui tra l’altro realizzò su una tovaglia di fiandra. O vi capiterà di vedere diverse incisioni all’interno dei quadri, mani che sono state dipinte successivamente o che tenevano sassi che poi sono stati “cancellati” da una pennellata.
Conoscere la vita di Caravaggio: i documenti dell’epoca
Ma Caravaggio non era solo il pittore che in tanti amiamo, era anche un uomo controverso, inquieto e per questo anche affascinante. Come ha detto la Vodret durante la conferenza stampa: “I livelli di lettura della mostra possono essere diversi: vedere 20 opere di Caravaggio e fermarsi ad ammirarle, scoprire di più sul suo lavoro e l’evoluzione attraverso le radiografie o capire il personaggio tramite i documenti”.
La mostra di Palazzo Reale – prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, con il sostegno di Gruppo Bracco, partner dell’esposizione per le nuove indagini diagnostiche –espone infatti anche diversi documenti provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e di Siena che approfondiscono aspetti legati all’opera ma anche all’affascinante vita di Caravaggio.
Per esempio è grazie a un atto di pignoramento dovuto al fatto che Caravaggio fosse in arretrato di 6 mesi con l’affitto che scopriamo cosa teneva in casa: “La descrizione parla di 2 piatti e 10 tra coppe e bicchieri, pochi vestiti, 2 pugnali, 2 spade, 12 libri” che ci dicono molto della sua vita”, continua Vodret. Oppure abbiamo una testimonianza fatta da un barbiere agli “sbirri” in cui viene descritto come un uomo “che parlava alla lombarda”.
“Di Caravaggio, nonostante i vari studi, abbiamo però 4 anni di buio, tra il 1592 e il 1596, in cui non si sa cosa fece. Tramite Gaspare Celio, biografo e pittore, sappiamo che fu costretto a fuggire da Milano perché aveva ucciso un amico e che aveva passato un anno in carcere, ma non abbiamo materiale su questo. Ecco perché”, conclude Vodret “si spera che gli studi su questo artista continuino”.
Perché vederla
Ok, se siete amanti di Merisi, non avete bisogno di grandi motivi. Però qualcuno ve lo diciamo:
- perché è una mostra dedicata solo a Caravaggio mentre spesso si dice che è così, ma di lui ci sono poche opere e tante di caravaggeschi;
- perché l’allestimento è fatto molto bene: le opere sono isolate tra loro, si ha modo di assaporarle, imprimerle nella mente, leggere i pannelli che sono posti poco più distanti e godersela a pieno;
- perché di ogni opera ci sono video che permettono di indagarla e scoprire la sua storia;
- perché il patrimonio artistico proviene da diverse parti d’Italia e dall’estero, quando vi ricapita di rivedere il San Giovanni a Kansas City?
- perché scoprirete pezzi di vita di Caravaggio, che resta comunque un grande mistero, oltre che un grande artista.
Dentro Caravaggio: apertura fino a mezzanotte
La mostra Dentro Caravaggio, aperta a Palazzo Reale il 28 settembre 2017, la cui chiusura era prevista per domenica 28 gennaio, viene prorogata sino a domenica 4 febbraio.
La decisione, visto l’esito straordinario della rassegna (oltre 320.000 visitatori) e l’ancora vastissima richiesta di accesso, è stata presa congiuntamente dalla Direzione di Palazzo Reale e dal produttore
MondoMostre Skira per consentire al maggior numero possibile di aspiranti visitatori di
non perdere la mostra più importante dell’anno.
L’esposizione sarà aperta nella settimana di proroga dal 29 gennaio al 4 febbraio tutti i giorni dalle 9.30 alla mezzanotte, tranne lunedì 29 gennaio, in cui sarà aperta dalle 13.30 in poi.
Nella settimana di proroga l’ingresso sarà consentito solo ai singoli visitatori non prenotati, quindi non vi sarà accesso per gruppi e possessori di biglietti open, né sarà possibile effettuare prenotazioni.
La Biglietteria chiude un’ora prima quindi l’ingresso è consentito sino alle 23.
Le prenotazioni fino al 28 gennaio, sempre ammesso che ci sia posto, possono essere sul sito della mostra www.caravaggiomilano.it, sul sito VivaTicket e al numero 0292800375.
Previste due giornate gratis di studio il 29 e 30 gennaio
Tra le novità anche due Giornate di studio del 29 e 30 gennaio, incontri a ingresso libero, sino aesaurimento dei posti disponibili, che si svolgeranno nella Sala Conferenze di Piazza Duomo 14 e saranno divisi in due sessioni:
- la prima esaminerà la storia dell’arte in rapporto con la diagnostica, sarà condotta da Rossella Vodret, curatrice della mostra con la partecipazione di diversi studiosi e in particolare di Keith Christiansen del Metropolitan Museum di New York
- la seconda sessione riguarderà gli approfondimenti sulla tecnica pittorica di Caravaggio e sarà condotta da Claudio Falcucci, che ne discuterà con Kamilla Kalinina del Museo Ermitage di San Pietroburgo e altri studiosi italiani.
Riassumendo
Dentro Caravaggio
Palazzo Reale -Milano
Dal 29 settembre 2017 al 28 gennaio 2018 4 febbraio 2018
Per ulteriori informazioni: www.caravaggiomilano.it
Costo dei biglietti: 13 euro, ridotto 11. L’audioguida è compresa, per le altre riduzioni vi rimandiamo al sito.