Arrivo alla cena in ritardo: fuori piove in una serata milanese di maggio che sembra novembre, e il traffico va a singhiozzo. Entro un po’ trafelata e gli altri sono ovviamente già a tavola: solo che non conosco nessuno dei volti che si girano a salutarmi. Ma non ho sbagliato locale. Sono solo approdata a una cena di social eating. Una cena dove i commensali non si conoscono, o comunque non devono necessariamente conoscersi, e a cucinare sono gli chef per passione, che magari nella vita fanno altro ma amano stare tra i fornelli. L’economia della condivisione è arrivata anche a tavola, a fare braccetto con la voglia crescente di vivere un’esperienza e ritrovarsi in contesti meno formali del classico ristorante. Se poi ci aggiungiamo un pizzico di turismo, e quella ricerca sempre più forte del viaggiare “like a local“, ecco spiegate realtà come quella di Gnammo, portale italiano di social eating dedicato alla ristorazione alternativa e agli eventi conviviali casalinghi. Sono loro i padroni di casa stasera, insieme allo chef, Alessandro Spadari, uno dei cuochi della community, di professione pittore ma anche cuoco per passione, come ci spiega passando ogni tanto tra i tavoli insieme agli amici chiamati a raccolta per fargli da brigata.
Tra un boccone e l’altro c’è chi fa conoscenza, chi immancabilmente fotografa il piatto che ha davanti, chi non si è mai incontrato ma scopre di avere amicizie in comune, nella migliore tradizione della teoria sui sei gradi di separazione. Sicuramente il social eating non è da tutti, bisogna vincere qualche timidezza, avere voglia di mettersi in gioco, anche perché condividere la tavola è un’esperienza in fondo intima, e varcare la soglia di una casa significa anche entrare un po’ nelle vite degli altri. Ma può essere divertente e perché no, rivelarsi anche occasione di networking.
Come funziona? Si ha la possibilità di organizzare o partecipare a eventi food in casa, condividendo i posti a tavola con gli altri membri della community. I cuochi pubblicano sulla piattaforma il proprio evento, indicando il menù della serata, orario, prezzo, numero minimo e numero massimo di partecipanti. Gli “gnammers“, ovvero gli aspiranti commensali, scelgono tra gli eventi pubblicati dove andare a mangiare, prenotano sulla piattaforma, pagano online e attendono conferma della cena da parte del cuoco. Dopo aver partecipato alla cena, cuochi e gnammers lasciano il proprio feedback sull’esperienza.
Chi si è seduto finora a queste tavole social? Prevalentemente donne (55%), un’età compresa tra i 25 e i 45 anni, abitanti nelle grandi città: ecco l’identikit degli utenti.
Se siete curiosi di provare l’esperienza, sta per partire un tour in cui Gnammo porterà in giro per l’Italia i suoi eventi insieme a Coca-Cola: la rassegna è particolare perché le cene saranno gratuite ma occorre prenotarsi sul sito dedicato.
Dalla Lombardia alla Sicilia, si raggiungeranno le maggiori città per promuovere la buona cucina italiana attraverso le ricette rivisitate e preparate dai cuochi della community. Il tour prenderà il via a Milano, dove si svolgeranno quattro cene (12-13-19-20 maggio), proseguirà poi a Torino (26-27 maggio, 9-10 giugno), Firenze (16-17 giugno), Bologna (23-24 giugno), Roma (29-30 settembre, 6-7 ottobre), Napoli (13-14 ottobre), Puglia (20-21-27 ottobre) e Sicilia (28 ottobre, 3-4 novembre). Le cene sono prenotabili gratuitamente tramite la piattaforma di Gnammo a questo indirizzo: per dare a tutti la possibilità di partecipare e conoscere nuove persone a tavola ogni utente potrà prenotare al massimo due posti per ogni evento.