Sale che raccontano di nobili e fasti antichi, giardini moderni nel cuore della città, pareti, mobili e oggetti che parlano di passioni di collezionisti grazie ai quali, noi oggi, possiamo ammirare ancora questi capolavori e rivivere il passato. Tutto questo si trova nelle case museo di Milano, che sono quattro – casa Museo Boschi di Stefano, Museo Bagatti Valsecchi, Villa Necchi Campiglio, Museo Poldi Pezzoli – e che oggi diventano anche il punto di partenza per scoprire Milano nelle sue tante sfaccettature. Per passeggiare tra le sue vie, magari anche le più nascoste, con gli occhi attenti a scoprire piccoli grandi chicche e tesori.
Si chiama Di Casa in Casa la nuova iniziativa lanciata dalle quattro case-museo insieme al Comune di Milano e con la collaborazione della Fondazione Adolfo Pini e il suo progetto Storie Milanesi. Di cosa si tratta? Di (ri)scoprire Milano seguendo alcuni ideali fil rouge in sintonia con le proprie passioni, un modo per passeggiare tra gli affascinanti quartieri della città, con itinerari integrati che uniscono temi artistici e architettonici. Si parte dal web: Di Casa in Casa inaugura il ‘nuovo’ sito www.casemuseo.it, che permette a tutti di consultare la mappa geolocalizzata e di scegliere uno dei percorsi tematici proposti, ideati dallo storico dell’arte Stefano Zuffi.
Si potrà così individuare la zona di Milano di proprio interesse e selezionare l’itinerario preferito. Sono tredici i percorsi proposti da Di Casa in Casa. Per ciascuno è indicata la durata del percorso e i chilometri da percorrere.
Architettura, arte, artigianato, bambini, design, gusto, musei sono i filoni che accompagneranno nelle passeggiate. C’è il percorso musical-letterario Tra Manzoni e Verdi, per esempio, che parte dal Museo Poldi Pezzoli (che custodisce tra le altre cose una saletta dedicata alla lettura di Dante) e si snoda tra Teatro alla Scala, Piazza San Fedele col monumento all’autore de I Promessi Sposi, la storica libreria Hoepli che ha una sua tradizione di edizioni manzoniane. Senza dimenticare, naturalmente, la Casa di Manzoni e il Grand Hotel et de Milan, dove invece ancora si conserva la camera in cui morì Giuseppe Verdi.
Per gli appassionati di design c’è un cuore di Milano da scoprire: partendo dal Museo Bagatti Valsecchi in direzione di Villa Necchi Campiglio basta avere occhi vigili e si possono incontrare numerosi edifici del Ventesimo secolo, con stili che vanno dall’Art Nouveau al Novecento. Ma passeggiando si possono anche visitare gallerie d’arte e show-room del design, come Nilufar, Fragile, Bisazza, De Vecchi.
Case Museo di Milano: quali sono
Il Museo Bagatti Valsecchi, via Gesù 5, fu la dimora di due fratelli collezionisti, i baroni Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, che decisero di ristrutturare in stile neo rinascimentale la dimora di famiglia e raccogliervi una collezione di opere d’arte e manufatti del ‘400 e del ‘500. Aperta al pubblico dal 1994.
La Casa Museo Boschi di Stefano, via Jan 15, era abitata dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano: qui sono esposte circa trecento opere, che sono solo una selezione dell’ampia collezione dei coniugi, che ne conta più di duemila, e che raccontano l’arte italiana del XX secolo. Si visita gratuitamente.
La Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14, è un’oasi con giardino, campo da tennis e piscina nel cuore di Milano. Realizzata nel 1935 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi, oggi è un bene del Fai.
Il Museo Poldi Pezzoli, via Manzoni 12, nasce dalla passione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, nobile collezionista milanese. Ambienti che evocano epoche passate, dal Medioevo al Settecento, ma anche un’armeria reinterpretata da Arnaldo Pomodoro e raccolte eclettiche di migliaia di oggetti.
Case Museo di Milano: la Casa Museo Card e i chatbot
Inoltre, si rinnova anche la Casa museo card – in distribuzione presso Museo Bagatti Valsecchi, Villa Necchi Campiglio e Museo Poldi Pezzoli, e da oggi anche online sul sito casemuseo.it: costa 20 euro (10 euro il ridotto), e oltre all’ingresso gratuito nelle quattro dimore storiche per un anno consente anche la partecipazione a visite narrate, realizzate da Art in the City anche in inglese, oppure anche di utilizzare l’avventura digitale del chatbot game. Messo a punto da InvisibleStudio, il chatbot game è un gioco articolato su quattro itinerari, uno per ciascuna casa museo, in cui un personaggio virtuale dialoga con i visitatori tramite l’app Facebook Messenger. Chiamati a risolvere enigmi relativi alle dimore e alla porzione di città in cui si trovano, gli utenti saranno coinvolti attraverso un meccanismo di domanda e risposta, una sorta di caccia al tesoro in chiave tech.