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***AGGIORNAMENTO: nella notte tra il 18 e il 19 febbraio è stato commesso un atto vandalico. E’ stato dato fuoco alle palme in piazza Duomo e una delle piante è rimasta danneggiata. La polizia locale sta lavorando all’individuazione dei responsabili, grazie anche alle telecamere di sicurezza che presidiano la zona. Intanto il 24 febbraio si è proseguito con la piantumazione delle piante di banano e degli arbusti, tra cui ortensie, hibiscus e bergenia ***
Sorpresa, indignazione, critiche, sorrisi. Una cosa è certa. L’arrivo delle palme in Piazza Duomo non ha lasciato indifferente nessuno. Non si parla d’altro in questi giorni, circolano i pareri più contrastanti e c’è chi chiede i giusti chiarimenti su un’operazione senza dubbio corposa. Allora vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza e a raccontare di cosa si tratta e quali saranno i prossimi sviluppi.
Il bando del Comune di Milano
Il nuovo assetto verde dell’area ovest della piazza sarà in realtà un’installazione che avrà durata di tre anni. Tutto nasce dal bando pubblico di sponsorizzazione che il Comune di Milano aveva lanciato per le aiuole di Piazza Duomo, e non si tratta di una novità : negli ultimi tre anni era stata un’altra azienda, Konica Minolta Business Solutions Italia, ad occuparsi di cura e decoro dell’area.
A vincere il bando è stata Starbucks, che come è noto aprirà la sua prima caffetteria in Italia proprio a Milano, nella centralissima piazza Cordusio. A portare il colosso del frappuccino da noi sarà il Gruppo Percassi: l’azienda bergamasca del patron Antonio Percassi ha infatti raggiunto l’accordo di partnership e sarà il licenziatario di Starbucks in Italia, proprietario e gestore dei locali. Ma, anche se il debutto era stato annunciato per l’inizio di quest’anno, è notizia di questi giorni che l’apertura slitterà molto probabilmente alla seconda metà del 2018.
Intanto, però, Starbucks sta già mettendo in qualche modo il suo marchio su Milano, con la nuova sistemazione delle aiuole in piazza Duomo che sarà dunque a carico dell’azienda americana.
Le aiuole in Piazza Duomo: il progetto
Cosa ci dovremo aspettare nei prossimi mesi? La nuova aiuola è in realtà un’installazione che ornerà la piazza per tre anni, e sarà  curata dall’architetto milanese Marco Bay, già autore del giardino per lo spazio museale dell’Hangar Bicocca e delle aree verdi per le sedi della Deutsche Bank in zona Bicocca e della Serenissima in via Turati.
Non ci saranno naturalmente solo le palme: stanno per arrivare i banani (altra notizia che ha suscitato polemiche), ma anche diverse specie di piante che si alterneranno nella fioritura nel corso delle diverse stagioni. Abbiamo raccontato in questo articolo tutti i dettagli del progetto. Ma perché sono state scelte le palme? Il Comune di Milano ha avuto il suo bel daffare in questi giorni sui social, per rispondere alle critiche, ai commenti e alle richieste di chiarimenti. Il progetto – ha spiegato – ha ricevuto il benestare della Soprintendenza – che si deve esprimere obbligatoriamente per tutte le installazioni nella piazza – ed è stato redatto con richiamo ed approfondimento rispetto ai giardini storici milanesi e alla tradizione ottocentesca della piazza, dove erano già presenti dei filari di palme. E per dimostrarlo ha condiviso questa immagine, che vi riportiamo qui, e che fa parte della collezione Alinari.
Di che tipo di palme si tratta? Spiega ancora il Comune di Milano che le palme piantate sono le Trachycarpus fortunei e provengono da vivai italiani. Queste palme sono utilizzate per ornamento anche in Paesi come Scozia e Canada e sono capaci di resistere a temperature molto basse, fino a -15 C°.
Non si tratta certo di critiche dell’ultima ora: il progetto vincitore aveva già suscitato polemiche al suo annuncio, a fine gennaio. Tanto che in questi giorni è anche in corso una petizione online, che chiede all’Amministrazione di rimuovere palme e banani in piazza Duomo. Al momento ha superato le 6mila firme, e se siete contrari a questo nuovo allestimento della piazza e volete esprimervi anche voi la trovate a questo indirizzo.
L’indignazione (purché sia costruttiva)
Del resto, basta fare un giro sui social, cassa di risonanza ormai di umori e pensiero, per rendersi conto del grado di indignazione raggiunto al circolare delle prime foto che raffiguravano la piantumazione delle palme in piazza Duomo. Indignazione appunto. Si è sentito tanto parlare in giro, in questi giorni, di perdita di identità , di arroganza di multinazionali e brand esteri a scapito dei nostri bar e del nostro caffè. E’ bello e utile provare indignazione: significa che non siamo insensibili, o indifferenti, e allora perché non renderla costruttiva? Per i caffè italiani, ma anche per le piccole librerie che chiudono a causa delle grandi catene e del web, per i cinema a rischio perché arrivano i multisala del centro commerciale, per le botteghe di quartiere. Usiamola bene la nostra indignazione.
Le palme in piazza Duomo non sono passate inosservate e non hanno lasciato indifferente nessuno, dicevamo. Ma hanno fatto anche qualcosa in più: ci hanno fatto distogliere lo sguardo dalle nostre occupazioni solite per sbirciare nei giardini, scrutare i viali, contare le piante e capire di che specie sono. Ci hanno fatto accorgere che a Milano ci sono gli alberi, ci hanno fatto ammirare il verde. E non è poco.