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Cinque spettacoli teatrali da vedere a Milano dal 16 al 22 gennaio

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Avete l’imbarazzo della scelta su cosa vedere a teatro? Vi state chiedendo come impiegare, culturalmente, quella sera libera o la domenica pomeriggio? Come ogni lunedì, Milano Weekend vi segnala alcune opere in cartellone nella nostra città: un nuovo appuntamento con #lospiegoneteatri.

Ecco cosa vedere a teatro a Milano nella settimana dal 16 al 22 gennaio 2017

Alcuni consigli sugli spettacoli in cartellone

– L’amore migliora la vita (Teatro San Babila 17 – 22 gennaio)

Non fatevi ingannare dal titolo che potrebbe restituirvi una percezione di ovvio perché Angelo Longoni è uno di quei drammaturghi italiani (oltre che regista) che sa ben giocare con le parole, pronto a depistare la platea di turno con ciò che accade sul palco. Dopo un debutto di successo nella stagione 2015-2016, L’amore migliora la vita è tornato nei nostri teatri con una compagnia che promette faville in scena: Ettore Bassi, Giorgio BorghettiEleonora Ivone e con Edy Angelillo che ha preso il posto di Gaia De Laurentiis.
«Due coppie di genitori si trovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi appena divenuti maggiorenni. All’inizio i quattro sembrano essere molto civili e dimostrano di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si tratta di discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente il loro amore, le cose si complicano notevolmente» (dalla scheda ufficiale).

DURATA: 95′ senza intervallo

ORARI: martedì, giovedì, venerdì, sabato h 20,30; mercoledì e domenica h 15,30

PREZZI: intero 30€; over65 28€; unico il mercoledì 20€; under30 20€

– La Locandiera (Teatro Carcano 12 – 22 gennaio)

Quant’è difficile portare in scena i classici in modo tale che siano ancora appetibili? È un interrogativo che ritorna sia come spettatori che, immaginiamo, in chi si approccia per un nuovo allestimento. La Proxima Res è riuscita in questa impresa con La Locandiera di Carlo Goldoni (testo del 1750), diretto da Andrea Chiodi e interpretata da un’ottima compagnia costituita da Caterina Carpio, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Emiliano Masala, Francesca Porrini. Una delle scelte che più ci ha colpito risiede nella decisione di dichiarare il gioco teatrale e, al contempo, le dinamiche che questo specifico testo mette in scena cavalcando e – a tratti leggendo – le stesse parole dell’autore. Gli interpreti indossano i panni di turno a vista, sfruttando anche l’idea di essere su più piani (vedi l’utilizzo del tavolo) e relazionandosi con dei particolari doppi (basti pensare alle poupettes presenti in scena e tanto care all’autore durante l’infanzia). Da vedere anche perché tutto vi risulterà comprensibile a partire dal linguaggio e anche se non vi è mai capitato di leggere o vedere prima ‘La Locandiera’.

DURATA: 110′

ORARI: da martedì a giovedì, sabato h 20,30; venerdì h 19,30; domenica h 16

PREZZI: intero 34/25€; over 65 22/18/17/14,50€; under 26 15/13,50€

– La Mite (Atir 17 – 22 gennaio)

Si tratta di un racconto che Fëdor Dostoevskij ha scritto nel 1876 prima de ‘I Fratelli Karamazov’ prendendo spunto da un fatto davvero accaduto: una ragazza si suicidò e i giornali lo definirono un suicidio mite. «L’originale ci presenta un uomo che vuole comprendere perché sua moglie si è uccisa e fa un lungo soliloquio nel quale ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nello spettacolo Teatro Presente e il regista scelgono invece di far parlare entrambi» (dal comunicato stampa). Ad adattare e dirigere questa pièce è un regista sempre interessante da seguire, César Brie. «A raccontarci la storia è lui, l’usuraio, l’uomo freddo e severo del banco dei pegni, che poco prima aveva sposato una ragazza buona e mite, e ora cerca una ragione che spieghi il suo suicidio. I due sono in scena senza separarsi mai, in un dialogo di azioni e parole» (dalle note di regia).

Sul palco: Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni, ma anche la bambola realizzata da Tiziano Farlo. Musiche originali Pietro Traldi.

Giovedì 19 gennaio alle h 18 si terrà in teatro il terzo incontro ‘Filosofie del Teatro’, in collaborazione con l’Università Vita-Salute San Raffaele, con la filosofa Florinda Cambria e César Brie, dal titolo ‘Le ragioni dell’atto’.

DURATA: 55′

ORARI: martedì, giovedì e venerdì h 20,45; mercoledì e sabato h 19,30; domenica h 16

PREZZI: intero 18€; ridotti 15/12/8,50€

Eventi teatrali

– All You Need Is Liebe (Il Cielo sotto Milano 22 gennaio)

Forse vi sarà capitato di vedere i due precedenti appuntamenti della rassegna concerti-racconto dedicati al musical. Il 22 gennaio sarà la volta di un pomeriggio «dedicato a due giganti della musica occidentale, Franz Schubert e i Beatles, (in particolare Paul McCartney). Distanti nel tempo e nello spazio, ma non nel senso, che potremmo riassumere in tre parole: innovazione, melodia, nostalgia. La Dual Band indagherà, insieme al suo pubblico, e attraverso l’ascolto di Lieder e canzoni, il rapporto di parentela che lega due mondi così apparentemente lontani…» (dalla scheda).

ORARI: h 16,30 (segue aperitivo)

PREZZI: contributo spettacolo 15€ (spettacolo+ aperitivo)

– L’ultima bambola (Spazio Albatros 21 gennaio)

Quanta consapevolezza si ha oggi della memoria, tanto più se si pensa alla giovani generazioni? A far da medicina alla protagonista di questa storia, Brigida, è proprio la memoria. La donna è una scrittrice che non riesce più a scrivere né, si potrebbe dire, a vivere da quando si è separata dal marito. La terapia ha cominciato pian piano a sbloccarla, ma «una mattina, un casuale incontro con una mendicante le fa ritrovare un bigliettino da visita, su cui c’è vergato a penna un messaggio d’amore del suo ex marito, Luciano – è l’unico ricordo che non aveva eliminato di lui. Così un’onda risale dal profondo del suo io, e torna a raccontarsi; a scriversi. In un gioco di specchi, davanti al suo doppio e alla sua coscienza, ammette il difficile rapporto con la scrittura, con l’amore, con il padre, finché riafferra se stessa e riporta in vita la bambola di un aneddoto di Kafka, aneddoto cui era molto legato suo padre» (dal comunicato stampa). «Può essere la creazione artistica la salvezza e la svolta di un’era con troppi padri e pochi figli?»

La domanda è rilanciata a ognuno di noi.

Il testo è di Fernando Coratelli, scrittore, drammaturgo e anche regista (qui ricopre quest’ultima veste insieme ad Adriana Milani). In scena Viola Vento e Virginia Meirano.

ORARI: h 19

PREZZI: 10€ Prenotazione gradita a info@leofficine19.com

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