È la bibbia per eccellenza del mangiar bene, adorata in Italia e nel mondo: una mappa di stelle che dalla Francia si estende a tutto il pianeta, decretando il successo o meno di chef e ristoranti.
La Guida Michelin 2017 dedicata all’Italia, giunta alla 62esima edizione, è stata presentata a Parma: 343 le stelle totali collezionate dalla Penisola in 12 regioni, il secondo Paese al mondo con l’offerta più ricca, e 58 quelle assegnate alla Lombardia.
I ristoranti che hanno conquistato le ambite tre stelle sono otto (ma nessuno a Milano), gli stessi dell’edizione 2016: 41 quelli con due stelle, tra cui spiccano cinque novità, e 294 i locali che possono vantare una stella.
Guida Michelin 2017 a Milano
Come se l’è cavata Milano e provincia? Non male, con due novità che fanno il loro ingresso nella celebre guida e un totale di 16 ristoranti stellati.
Quali sono i premiati? Iniziamo dalle novità.
Enrico Bartolini al Mudec (via Tortona 56) – Due stelle – Novità
Pluiripremiato in più regioni, Enrico Bartolini si conferma il vero protagonista della Guida Michelin 2017. Il suo ristorante all’interno del Mudec è la novità di questa edizione e debutta subito con due stelle per “l’equilibrio, l’innovazione, la ricerca ma anche l’aspetto contemporary classic“.
Seta (via Andegari 9, Mandarin Oriental Hotel) – Due stelle – Novità
Ampie vetrate che creano un continuum tra dentro e fuori e la cucina di Antonio Guida che “vola più in alto, leggera come la seta e può permettersi di interagire con terra e mare, sapori del nord e profumi del sud. L’esotismo fa capolino nei dolci”.
Felix Lo Basso (Piazza Duomo 21, 5° piano) – Una stella – Novità
Un’altra novità nell’olimpo milanese della buona cucina: lo chef pugliese Felice Lo Basso si è insediato da poco al quinto piano di fronte alle guglie del Duomo e guadagna la stella grazie a “una cucina che pone l’accento sulle ottime materie prime nazionali e che gioca allegramente con le consistenze”.
Lume (via Watt 37) – Una stella – Novità
Stile da archeologia industriale, ampie vetrate e una cucina che ruota intorno alla personalità dello chef Luigi Taglienti: il menù propone piatti di ricerca tra il moderno e il creativo, tando sia Lombardia che la Liguria, terra di origine dello chef.
Quali sono invece le conferme della Guida Michelin 2017?
Cracco (via Victor Hugo 4 ) – Due stelle
Una conferma per il giudice di Masterchef, che porta a casa le sue due stelle Michelin –> Leggi qui la nostra recensione
Tokuyoshi (via San Calocero 3) – Una stella
Il ristorante dove l’Italia incontra il Giappone: il cannolo siciliano sta nello stesso menù con lo sgombro Gyotaku ma anche con il maialino da latte nascosto nella foresta e il risotto con ostriche di Belon&Wagyu di Tottori.
Il Luogo di Aimo e Nadia (via privata Raimondo Montecuccoli 6) – Due stelle
Un ristorante con una storia lunga 50 anni, dove si intrecciano cucina, arte, poesia e si raccoglie l’eredità della storia della gastronomia nazionale.
Sadler (via Ascanio Sforza) – Due stelle
Un nome storico della cucina italiana e meneghina.
Alice da Eataly Milano Smeraldo (Piazza XXV Aprile)- Una stella
Un team di donne e un ristorante dedicato al mare.
Armani (via manzoni 31) – Una stella
Ha guadagnato una stella Michelin l’anno scorso e quest’anno l’ha riconfermata: lo stile è quello indiscutibile di Armani.
Berton (via Mike Bongiorno 13) – Una stella
Una vista che spazia sullo skyline cittadino e una stella che brilla sicura.
Innocenti Evasioni (via Privata della Bindellina) – Una stella
Nascosto in una piccola via in zona Certosa, questo ristorante nasconde un meraviglioso giardino.
Iyo (via Piero della Francesca 74) – Una stella
Un viaggio nella cucina giapponese mescolata con contaminazioni fusion e mediterranee.
Joia (via Panfilo Castaldi 18) – Una stella
Uno chef zen e un’esperienza dedicata alla cucina vegetariana.
Tano Passami L’olio (via Villoresi 16) – Una stella
Giocare col cibo per divertire, stupire e ispirare: questa la mission di Tano Simonato, chef del celebre ristorante che porta il suo nome.
Vun (via Silvio Pellico 3) – Una stella
All’interno del Park Hyatt Milano, in pieno salotto cittadino: è il ristorante guidato dallo chef Andrea Aprea.
D’O (Piazza della Chiesa 14, Cornaredo) – Una stella
Non è proprio Milano città ma appena fuori. Ed è il ristorante pop per eccellenza.