Da martedì 5 luglio a lunedì 12 settembre, il Pac Milano – Padiglione d’Arte Contemporanea presenta la mostra Cuba. Tatuare la storia, che, per la prima volta su iniziativa di uno spazio pubblico italiano, propone una riflessione organica e approfondita sull’arte cubana, dentro e fuori dall’isola, con l’obiettivo di trecciarne le linee guida utili alla corretta comprensione e conoscenza.
La mostra ospitata al Pac Milano vede la partecipazione di 31 artisti cubani tra i più noti e influenti nel panorama artistico internazionale, attivi dalla fine degli anni Settanta in poi, più della metà dei quali oggi vive e lavora a L’Avana: Juan Carlos Alom, Tania Bruguera, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Celia-Yunior, Susana Pilar Delahante Matienzo, Ángel Delgado, Humberto Díaz, Carlos Garaicoa, Luis Gárciga, Luis Gómez Armenteros, Antonio Gómez Margolles, Felix Gonzalez-Torres, Ricardo Miguel Hernández, Kcho, Tony Labat, Ernesto Leal, Reynier Leyva Novo, Los Carpinteros, Meira Marrero & José Toirac, Carlos Martiel, Ana Mendieta, Reinier Nande, Glexis Novoa, Marta María Pérez Bravo, Eduardo Ponjuán, Wilfredo Prieto, Grethell Rasúa, René Francisco Rodriguez, Lázaro Saavedra, Tonel.
Una narrazione che diventa un viaggio sulla rotta della creatività, per disegnare una mappa e costruire attraverso l’arte una chiave di lettura unica e inedita su quelle che un tempo venivano definite culture altre e che oggi stanno diventando protagoniste della scena internazionale.
Cuba oggi appare come un’entità mitica: un’isola che da più di cinque decenni sopravvive e resiste tra ostilità e bisogni e che oggi sta attraversando grandi cambiamenti. Un piccolo pezzo di terra, tra l’America del Nord e l’America del Sud, che ha dato vita al miraggio di un mondo utopico, benché intrinsecamente contraddittorio. Con le sue politiche e le sue procedure burocratiche, insieme a una complessa rete di codici sovrapposti, ha sviluppato una storia su cui l’arte marchia una rappresentazione eterogenea e frammentata, riverbero perfetto della polifonica realtà cubana.
Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta, passando attraverso El Periodo Especial – il momento di crisi economica del 1991 – l’arte a Cuba si sposta verso la critica sociale e politica, veicolando processi atti ad esprimere i problemi della gente e le questioni del paese: un’investitura sociale che sostituisce il ruolo dei forum e dei mass media cubani. Gli artisti cominciano a utilizzare le potenzialità simboliche dell’arte per discutere le complessità della vita, si appropriano dell’immaginario comune della politica per modificarlo, smontano le strutture retoriche della Rivoluzione istituzionalizzata facendo perno sui meccanismi e sulle rappresentazioni del potere.
Il mondo delle religioni, delle culture indo americane e afrocubane, della cultura popolare urbana, diventano inclusioni vitali per la scena artistica cubana, che in questi anni diventa intermediale, passando dall’installazione alla performance. La strategia dell’arte diventa quella di agire lungo le periferie delle strutture istituzionali attraverso lo humor e la metafora, in alternativa alla rappresentazione più tradizionale.
Cuba rappresenta storicamente anche un luogo di incroci e mutazioni: è metafora dell’incontro di culture confluite in un orizzonte creolo e tropicale. Ogni singolo artista in mostra al Pac Milano racconta, attraverso le sue opere, la tappa di un viaggio verso l’ambito antropologico e ontologico dell’isola, con i suoi splendori e le sue difficoltà, i suoi rumori e furori, le sue istanze culturali, linguistiche e mitiche, le sue differenze ideologiche e i suoi accecamenti etno-centrici.
La mostra si sviluppa lungo un percorso diviso in sezioni, tutte in stretto rapporto tra loro: una parte storica in cui emerge il carattere performativo dell’arte contemporanea cubana; una vasta selezione di opere e installazioni, alcune realizzate appositamente per il Pac, dei più rappresentativi artisti cubani e dei più promettenti artisti della nuova generazione; una sala dedicata a Lázaro Saavedra, vincitore del Premio Nazionale delle Arti Plastiche 2014 voluto dal Ministero cubano della Cultura; un tributo ai due artisti cubani più influenti del panorama artistico internazionale, Ana Mendieta e Felix Gonzalez-Torres; la straordinaria partecipazione di Tania Bruguera con una nuova opera.
Per celebrare l’apertura della mostra, il Pac Milano dedica le prime due settimane di apertura – da martedì 5 a martedì 19 luglio – alle nuove performances di tre giovani artisti cubani, Susana Pilar Delahante Matienzo, Carlos Martiel e Grethell Rasúa, insieme ad una serie di eventi e approfondimenti che coinvolgono molti degli artisti in mostra.
Cuba. Tatuare la storia si estende alla città con un allestimento speciale al Mudec – Museo delle Culture di Milano: un’installazione site-specific dell’artista Eduardo Ponjuán, anch’egli vincitore del Premio Nazionale delle Arti Plastiche nel 2013, è in dialogo con le collezioni etnografiche del nuovo museo milanese dedicato alle diverse testimonianze e culture del mondo. Ideato dai curatori della mostra al Pac, il progetto segna l’avvio di un rapporto sinergico tra le due istituzioni milanesi.
Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta dal Pac Milano – Padiglione d’Arte Contemporanea e Silvana Editoriale, l’esposizione è curata da Diego Sileo, curatore del Pac, e Giacomo Zaza, curatore del Padiglione Cubano alle ultime due Biennali di Venezia e curatore associato della dodicesima Biennale dell’Avana.
La mostra è visitabile nei seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica: 9.30-19.30; giovedì, 9.30-22.30; lunedì chiuso.
Biglietti: intero 8 euro, ridotto 6.50 euro (under 26 e over 65, disabili, soci Touring e Fai, possessori abbonamento e Milano Card Musei Lombardia); ridotto speciale 4 euro (ogni giovedì a partire dalle 19.00); gratuito minori fino ai 6 anni.
Con questo progetto il Pac Milano prosegue la ricerca avviata la scorsa estate, che si propone di realizzare una vera e propria esplorazione dei continenti attraverso l’arte contemporanea: una linea di programmazione nata dall’incontro con Expo che ha dato vita alla mostra collettiva sull’arte in Cina (2015), al focus sull’arte a Cuba (2016) e prevede per i prossimi anni due grandi mostre sull’Africa (2017) e sulla scena artistica in Brasile (2018).