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Borghi a picco sul mare, colline verdi e acqua cristallina: non sorprende che il Golfo di La Spezia sia stato fortemente amato da poeti e scrittori come Shelley, Byron, Petrarca e Montale, da cui ha preso il soprannome Golfo dei Poeti l’insenatura che spazia da Lerici a Porto Venere. Il nome solenne di quest’ultima (dove ha aperto nel 2014 il Grand Hotel Porto Venere) viene da Portus Veneris, grazie al tempio dedicato alla dea, dove oggi sorge la chiesetta di San Pietro, sopra la Grotta dell’Arpaia o di Byron.
Con le loro coste frastagliate, i due promontori abbracciano spiagge e antichi borghi, da Tellaro a San Terenzo, da Fezzano a Le Grazie, dalla vicinissima isola Palmaria al Tino e Tinetto (i tre luoghi, assieme a Porto Venere, formano l’arcipelago spezzino e fanno parte del patrimonio Unesco) ovvero l’antica Lunigiana.
Eventi estivi a Porto Venere – Golfo dei Poeti
Ecco alcuni tra i numerosi eventi organizzati per l’estate 2016 nella perla ligure:
- 23 luglio e 20 agosto – Ogni anno il tratto tra Porto Venere e Palmaria viene chiuso alla navigazione per due pomeriggi e diventa una grande piscina a cielo aperto: organizza il Parco naturale regionale, coordina la Capitaneria di porto de La Spezia, con il supporto di diverse associazioni del territorio
- 7 agosto – Nella prima domenica del mese si svolge il Palio del Golfo, evento principe degli appuntamenti spezzini: una gara remiera tra le 13 imbarcazioni delle Borgate marinare (Porto Venere, Le Grazie, Fezzano, Cadimare, Marola, CRDD (Circolo ricreativo dipendenti difesa), Canaletto, Fossamastra, Muggiano, San Terenzo, Venere Azzurra, Lerici e Tellaro
- 17 agosto – Festa della Madonna Bianca (patrona di Porto Venere): ha origini antichissime e misteriose; la celebrazione avviene nelle vie più caratteristiche del borgo con un tripudio di altarini, archi di verde e ghirlande di fiori e una potente illuminazione alla veneziana
- 28 agosto – Coppa Byron: nel 1822 il poeta inglese attraversò a nuoto il Golfo dei Poeti, da Porto Venere a San Terenzo, per raggiungere l’amico e “collega” Percy Bysshe Shelley; ogni anno l’impresa viene rievocata in una gara di 8,1 chilometri con nuotatori da tutto il mondo
- 4-11 settembre – Sagra del Polpo e degustazioni (pesce fritto e muscoli, così vengono chiamate le cozze nello spezzino) in occasione della festa della Madonna delle Grazie (8 settembre) patrona del Golfo di La Spezia, una delle più antiche manifestazioni religiose liguri; il 4 settembre la processione solenne, il 10 settembre lo spettacolo pirotecnico
- 12-13 settembre – Il culmine delle festività religiose nel Golfo dei Poeti è rappresentato dalla Festa di San Venerio, patrono delle chiese del Golfo, nonché occasione per svelare l’incontaminata Isola del Tino, con un’apertura che si svolge solo una volta l’anno
- 23 – 25 settembre – Trofeo Mariperman con varie competizioni: la Regata di Vele Latine, il Trofeo CSSN-AP (Vele d’Epoca), il Raduno di Auto d’Epoca, il Trofeo Mariperman (Imbarcazioni Stazzate), esercitazioni di sicurezza in mare e laboratori scientifici per i giovani
Piatti tipici Porto Venere – Golfo dei Poeti
La tradizione culinaria del Golfo dei Poeti ha una duplice origine, contadina e marinara: ingredienti poveri, semplici e dal sapore particolarmente intenso, esaltato dalle erbe aromatiche e dal pregiato olio d’oliva locale. La Mesciùa è il piatto più famoso del territorio (zuppa di cereali e legumi ovvero farro, orzo, cicerchie, lenticchie, ceci, fagioli cannellini, grano saraceno con olio, sale e pepe nero macinato) inventata dalle mogli dei portuali che assieme ai figli raccoglievano le granaglie fuoriuscite dai sacchi durante il carico o scarico dei vascelli.
Quanto ai piatti di pesce del Golfo dei Poeti, è rinomato l’allevamento dei “muscoli” (cozze o mitili nel dialetto spezzino), cucinati “cèn àa spezina”, ovvero le cozze vengono riempite di un composto a base di pane ammorbidito nel latte, parmigiano, mortadella di Bologna, aglio, prezzemolo, un uovo, sale e pepe. Il piatto unico per eccellenza è lo “Stocafisso co’e patate”, lo stoccafisso con le patate, un merluzzo secco, cucinato senza pelle e senza lische, esaltato dalle patate, dai pomodori, dagli odori e dal vino bianco secco.
Altro ingrediente molto utilizzato è il polpo, spesso bollito con le patate o sotto forma di soppressata, tagliata a fette sottili con olio d’oliva e erbette, accompagnato da insalatina novella; è così popolare nel Golfo dei Poeti che circolano a riguardo diverse leggende. Altre ricette liguri a base di pesce sono la zuppa di datteri, la cui pesca è oggi vietata; le frittelle di bianchetti (giancheti), cioè le larve delle acciughe e sardine, la cui pesca è consentita solo due mesi l’anno e diversi piatti a base di acciughe, baccalà e totani, cucinati fritti, ripieni, in bianco, marinati (o come si dice in dialetto a “scabeccio”) o conservati sotto sale e olio.
Lo “scabeccio” è una preparazione tipicamente ligure nata per consentire una lunga conservazione di piccoli pesci, come triglie alici e merluzzetti. I pesci dopo essere stati fritti vengono immersi in una marinata di cipolla, rosolata con olio aglio rosmarino e aglio e sfumata con vino bianco secco; ottima consumat il giorno dopo. In auge anche la farinata di ceci, la cui paternità è contesa tra Genova, Savona e La Spezia; poi gli sgabei, impasto di farina, sale, acqua e lievito di birra, fritto e servito caldo con salumi e formaggi. Inoltre, la classica torta di riso su base di pasta senza lievito, anche nella variante con zucchine e bietole.
Tra i primi i “Tagiain ai fasei”, i tagliolini alle castagne e le trenette al pesto. Gustosa anche la Caponata a base di pane secco, bagnato in acqua e aceto. Un altro primo tipico sono i Testaroli, focaccine non lievitate di farina, acqua e sale, cotte nel caratteristico coccio da cui prendono il nome, i testetti. Si usano al posto del pane o conditi con olio formaggio o con il pesto. Sono simili i panigazzi spezzini, che prendono nome dal panico, cereale simile al miglio e ingrediente del pane povero.
I tre Castelli e il Muzzerone
La bellezza del Golfo dei Poeti è simboleggiata e racchiusa anche in tre grandi manieri: il Castello Doria a Porto Venere (ieri prigione politica di Napoleone, oggi modello di gestione ecologica); il Castello di San Giorgio a La Spezia (con la leggenda del drago; nel 2016 è stato sede di eventi sulla distruzione dei beni archeologici da parte dell’ISIS); e il Castello di Lerici (noto per la leggenda di Madì e per il Museo dei Dinosauri).
L’arrampicata alla falesia del Muzzerone nasce invece per opera degli incursori della marina militare, che negli anni ’70 iniziarono a utilizzare la parete centrale per i loro addestramenti; in breve, la zona diventò una meta alpinistica molto ambita; sul finire del decennio gli alpinisti locali iniziarono a chiodare nuovi itinerari, nonché a frequentare abitualmente la zona come luogo di allenamento, scolpito dalla natura a picco sul mare.