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Cinque spettacoli teatrali da vedere a Milano nel weekend 27-29 maggio

Marco Valerio 9 anni fa

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Un’offerta sempre ricca e eterogenea, rivolta alle più disparate e diverse fasce di pubblico: Milano è la città del teatro, d’altra parte. Ma quali sono gli spettacoli da non perdere assolutamente, specie nel corso del fine settimana?

Come ogni lunedì Milano Weekend vi segnala cinque opere da vedere in cartellone nei principali stabili della nostra città. Nuovo appuntamento, dunque, con #lospiegoneteatri.

Ecco dunque nel dettaglio cosa vedere a teatro a Milano nel weekend che va dal 27 al 29 maggio:

Lo straniero (Teatro Franco Parenti, 24-27 maggio)

A partire dal romanzo cardine dell’esistenzialismo, uno sguardo sull’assurdità del destino e sull’estraneità al mondo.

Un attore e un musicista, uno spazio neutro e un’unica, forte, sorgente di luce. A scandire i quadri di questo racconto, brani musicali liberamente ispirati al romanzo: da Killing an Arab dei The Cure a The Stranger dei Tuxedomoon.

Fabrizio Gifuni legge il capolavoro firmato dal premio Nobel per la letteratura Albert Camus.

PREZZI:

Intero 40 €; 32 €; 25€; under 26/over 60 18 €

ORARI:

Martedì 20.30; mercoledì, venerdì 19.30; giovedì 21.

Se ti sposo mi rovino (Teatro Martinitt, 12-29 maggio)

 

Marco Cavallaro è autore, regista e interprete delle commedia “Se ti sposo mi rovino”, pièce spensierata e piena di ritmo, dove i sentimenti mettono a dura prova il materialismo dei nostri giorni.

Cosa succede a un miliardario scapolo con “il vizio delle donne” se chiede a tutte di sposarlo? E se tutte piombano a casa sua con l’intento di organizzare le nozze, ma nessuna sa dell’esistenza dell’altra? Semplice, la sua vita è rovinata.

Da qui una serie di girandole per non far incontrare le malcapitate e, soprattutto, per non concludere alcun matrimonio. Il tutto coinvolgendo il povero maggiordomo Ugo in un turbinio di bugie e di porte che si aprono e si chiudono.

ORARI:

Giovedì e venerdì: ore 21; sabato: ore 17.30 e 21; domenica: ore 18

BIGLIETTI:

20 €

Talking Guccini, di amore, di morte e altre sciocchezze (Teatro Menotti, 19 maggio-4 giugno)

Musica e parole per un teatro della vita che si racconta come un talking blues, un blues parlato, un viaggio all’interno e ai bordi del pianeta dello straordinario cantore e scrittore di storie Francesco Guccini, che, in oltre cinquant’anni di carriera, ha attraversato tre generazioni tra canzoni, racconti, personaggi e le cose irrimediabilmente perdute di una storia personale e collettiva.

Brani scherzosi, tirate piuttosto serie, atti d’accusa e ballate malinconiche. Speranza, politica, sentimento, nostalgia, la Bologna delle osterie di fuori porta e poi ancora Pàvana, il borgo dell’Appennino, Via Paolo Fabbri 43 e le suggestioni e le pagine nuove, scritte appositamente per lo spettacolo.

ORARI:

Martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 20.30; mercoledì ore 19.30; domenica ore 16.30

BIGLIETTI:

Intero 26.50; ridotto over 65 14; ridotto under 25 16.50

La Fanciulla del West (Teatro alla Scala, 3-28 maggio)

Riccardo Chailly, direttore musicale scaligero, prosegue nel ciclo dedicato a Puccini inaugurato nel 2015 con Turandot nella prospettiva di presentare al Teatro alla Scala nuove produzioni di tutte le opere del compositore entro il 2022. L’intero progetto sarà registrato in audio e video proponendosi come punto di riferimento per l’interpretazione pucciniana nel nuovo secolo.

Fondamentale da questo punto di vista sarà il lavoro del Maestro Chailly sulle partiture originali alla luce degli studi pucciniani più recenti. Nel caso de La Fanciulla del West, che manca dal Teatro alla Scala dal 1995, questo significa rifarsi al manoscritto pucciniano eliminando le numerose modifiche apportate da Toscanini in occasione della prima al Metropolitan nel 1910.

Per questa produzione de La Fanciulla del West torna al Teatro alla Scala il regista Robert Carsen che ha regalato al pubblico scaligero una memorabile versione della Tetralogia del Reno di Richard Wagner.

Informazioni e disponibilità biglietti a questo indirizzo.

L’opera da tre soldi (Piccolo Teatro Strehler, 19 aprile-11 giugno)

Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Giorgio Strehler, presente lo stesso Brecht che sarebbe morto sei mesi dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, rappresentata in tutto il mondo e che al Piccolo Teatro viene allestita con la regia di Damiano Michieletto.

La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea.

ORARI:

Martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.

Giovedì 21 aprile ore 15 (riservata Touring Club); domenica 1 e lunedì 2 maggio RIPOSO; giovedì 2 giugno RIPOSO; lunedì 6 giugno ore 20.30

BIGLIETTI:

Platea: Intero € 40; Ridotto card Giovani/Anziani € 23

Balconata: Intero € 32; Ridotto card Giovani/Anziani € 20