Domenica 6 marzo, in occasione del secondo Educational Day promosso da Amaci – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, il Pac Milano apre le porte per una giornata di attività gratuite – a cura dei Dipartimenti Educativi dei Musei associati e promossa dall’Associazione – interamente dedicata ad avvicinare, conoscere e dialogare con il pubblico dell’arte contemporanea.
L’iniziativa si chiama Il Pac è nudo e occuperà buona parte della giornata di domenica 6 marzo: le visite guidate sono previste dalle ore 12 alle 15.30.
Progettato da Ignazio Gardella nel 1949 e aperto nel 1954, il Pac è stato uno dei primi esempi in Italia di architettura pensata unicamente per l’arte contemporanea. Un monumento al moderno, che dialoga timidamente con la città attraverso la grande e luminosa vetrata che si affaccia sullo splendido giardino all’inglese – il primo a Milano – della Villa Reale.
Il pubblico viene guidato dallo studio Gardella che racconta le sfide e il senso della realizzazione di uno spazio per l’arte nel contesto degli anni Cinquanta, fino al dilemma della ricostruzione, condotta da Ignazio Gardella con il figlio Jacopo dopo l’attentato del 1993, che distrusse l’intero edificio. Insieme con il Dipartimento Educativo del Pac, l’incontro svela anche i retroscena e gli aneddoti del lavoro con gli artisti attraverso le installazioni, le performance e gli interventi site specific nati in relazione agli spazi.
Un’occasione per riscoprire il senso di un luogo che appartiene a Milano, distrutto e poi ricostruito, sotto la cui pelle vivono ancora interventi di artisti internazionali stratificati negli anni, da Emilio Vedova a David Tremlett, da Daniel Buren a da Richard Long fino a Carlos Garaicoa.
Durante l’attività, il pubblico ha inoltre la possibilità di partecipare all’opera d’arte Osmosis, commissionata da Amaci all’artista Valerio Rocco Orlando e focalizzata sulla fruizione dei diversi e potenziali pubblici dei 25 musei associati, attraverso la relazione con l’istituzione culturale e i suoi spazi espositivi.
Obiettivo dell’opera è indagare il senso di ogni museo calato nel contesto della propria città, analizzando la presenza di un sentimento di appartenenza rispetto all’arte contemporanea, i cui linguaggi vengono spesso percepiti con difficoltà nel nostro paese. Il pubblico del Pac è quindi invitato a condividere i propri ricordi legati allo spazio e alle mostre che ha visitato e a rispondere ad alcune domande chiave, per attivare uno scambio tra artista, pubblico e istituzione, che formalmente si concretizzerà nella restituzione scritta di una partecipazione attiva.
Gli incontri, della durata di 60 minuti circa, sono guidati e gratuiti.
Prenotazione consigliata, per info 339 5713185.