C’è un’Italia quasi perduta che sta pericolosamente sull’orlo dell’oblio, perché sopravvive nei ricordi e sulle labbra dei pochi che ancora possono raccontarla: è quella dei paesi ormai disabitati, arroccati come presepi sui fianchi delle montagne dell’Alta Irpinia, mentre guardano dall’alto i campi di grano increspati dal vento che fa muovere le pale eoliche, sorvegliano le vecchie ferrovie ormai arrugginite che una volta cucivano il paesaggio oltrepassando fiumi e crepacci, e scrutano i sentieri della Cupa.
Vinicio Capossela si fa narratore delle storie di questo territorio, che racconta in qualche modo di tutte le piccole realtà italiane che vanno scomparendo, attraverso il film Vinicio Capossela – Nel paese dei coppoloni (ispirato all’ultimo romanzo dell’artista), la cui splendida colonna sonora è tratta dal nuovo lavoro discografico dell’artista, Canzoni della Cupa, in uscita a marzo 2016.
Il lungometraggio, diretto da Stefano Obino, restituisce allo spettatore le voci, i volti, le tradizioni, le litanie delle mammenonne, le cumversazioni in piazza, le chiacchiere dal barbiere, le passeggiate sui sentieri del muli di un’Italia che il tempo sembra aver sepolto sotto le assi del pavimento, ma il cui cuore rivelatore batte ancora per chi sa ascoltare.
Una frase:
“Chi siete? A chi appartenete? Cosa andate cercando?”
“Vado cercando musica e musicanti”.
Il nostro voto: 6 e mezzo
Per chi: ama il modo di raccontare di Capossela.