Scritto in dialetto umbro, Skianto, spettacolo di Filippo Timi, presentato in anteprima la scorsa stagione con clamorosa adesione di pubblico, torna al Teatro Franco Parenti a partire da giovedì 20 novembre.
Skianto ha un andamento favolistico, da favola amara, concepita con un linguaggio tra il lirico e il drammatico. Il racconto ha per protagonista un bambino diversamente abile che non corrisponde alla creatura che i genitori si erano immaginata al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la scatola cranica “sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perchè porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri come accade quando si ritrova con il nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, condite con comicità e paradossi, con le prostitute del paese.
Come tutti i sognatori, Filippo (nome del protagonista dello show) dovrà scontrarsi con la realtà, ovvero con il suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata.
Solo sul palcoscenico, Filippo Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra di Andrea Di Donna che si esibisce in due cover e in due brani originali composti interamente da lui.
QUESTA LA NOSTRA RECENSIONE DI SKIANTO
In questo ritorno al Franco Parenti lo spettacolo di Filippo Timi sarà in replica fino a domenica 7 dicembre.
SALA:
Sala Grande
PREZZI:
Intero €32; ridotto Over60 €18; ridotto Under25 €15; convenzioni €22,50
ORARI:
Lunedì 20.30; martedì riposo; mercoledì 21.30; giovedì 19.15; venerdì 21.30; sabato 19.15; domenica 18.30;
ORARI ECCEZIONALI:
Domenica 7 dicembre ore 15
DURATA:
80 minuti