È possibile innamorarsi di un sistema operativo? Invaghirsi di un software che impara a conoscerci giorno dopo giorno e ad esprimere emozioni e sensazioni sempre più profonde? Sì, almeno nel futuro non troppo lontano immaginato da Spike Jonze, regista di Her, il film fresco vincitore del Premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Ambientata a Los Angeles, questa deliziosa commedia di fantascienza ci porta in un’epoca in cui gli esseri umani vivono una relazione ancora più stretta con i loro dispositivi elettronici. Al centro della storia c’è Theodore (il bravissimo Joaquin Phoenix) un uomo profondamente sensibile, che si guadagna da vivere scrivendo toccanti lettere per conto di altre persone.
Quando Theodore inizia a dialogare con Samantha, sofisticato software di ultima generazione, non immagina che quel prodigio di intelligenza artificiale svilupperà nel tempo una gamma sempre più ampia di emozioni, mostrando un comportamento molto spesso “umano”.
L’Academy Award ha giustamente premiato la brillante scrittura di Jonze (regista, sceneggiatore e produttore), la cui pellicola impressiona per sensibilità e capacità di leggere e proporre allo spettatore le alchimie mentali dell’amore, le sfumature e gli stati d’animo che si manifestano a ogni minimo cambio di voce. La “relazione” tra Samantha e il protagonista si intreccia con le pratiche di divorzio in corso per Theodore, mostrando tutta l’incapacità degli esseri umani di comunicare i propri sentimenti. In una piccola parte è presente anche la bellissima Olivia Wilde.
Nel doppiaggio, la voce sensuale di Micaela Ramazzotti risulta convincente pur nella difficile impresa di non far rimpiangere quella della star Scarlett Johansson. Per curiosità, noi vi facciamo ascoltare entrambe: qui sotto il trailer originale e quello della versione italiana.
Voto per noi: 9