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The Purge – La notte del giudizio: recensione dell’horror thriller di DeMonaco

the purge locandina ita“Questo è il vostro sistema di emergenza che annuncia l’inizio dello Sfogo Annuale, al suono della sirena, i servizi di emergenza saranno sospesi”. Stati Uniti anno 2022, L’America è una “nazione risorta”, la disoccupazione è al 5%, la criminalità è al minimo storico, il Paese è governato da un nuovo regime politico NFA (I Nuovi Fondatori): 364 giorni di apparente calma e serenità, eccetto un giorno all’anno, 12 ore, il così detto “Sfogo Annuale” in cui il Paese si trasforma in un vero Inferno.

Un solo giorno dove ogni attività criminale è legale, compreso l’omicidio, tutti i servizi di emergenza come polizia e ospedali sospendono le attività,  ogni cittadino americano libera “la bestia” quella sorta di la frustrazione e odio che ha in sé, contro il capo ufficio, il vicino di casa ,  il senzatetto che  incontra tutti i giorni, per paradosso una sorta di “controllo” sulla violenza e purificazione per ogni americano.

James DeMonaco, dopo il “Il Negoziatore”,  racconta questa America in un futuro non troppo lontano, nel suo nuovo horror thriller La notte del giudizio ( The Purge)”  che uscirà nelle sale il 1°di Agosto. James Sandin (Ethan Hawke) è un venditore di sistemi di sicurezza, colui che come tanti si è arricchito, grazie allo “Sfogo Annuale”, rientra per barricarsi nella sua casa-fortezza, con la famiglia, preparandosi ad affrontare con rassegnata apatia la notte, quelle interminabili ore di carneficina annuale.

Ma quell’agghiacciante mondo esterno irrompe nella sua casa, gli avvenimenti portano la famiglia Sandin a vivere 12 ore da incubo totale quando il più piccolo, il quattordicenne Charlie (Max Burkholder), l’eroe che  si ribella al sistema, decide di soccorrere dalle telecamere di sicurezza un senza tetto, inseguito da un branco di “americani” che, come cani affamati,  lo hanno designato a loro obiettivo per lo Sfogo.

Charlie lo introduce nella sua fortezza, cambiando il destino dell’intera famiglia: i Sandin in un gioco al massacro psicologico e fisico, sono costretti a difendere il proprio territorio, dal gruppetto di giovani altolocati e dal loro enigmatico e distinto leader (Rhys Wakefield), americani che per l’occasione, travestiti con orride maschere, si trasformano in  folli e spietati assassini senza freno, intimando a James Sadin la legittima consegna della loro “vittima sacrificale”. La famiglia  è disposta a  tutto pur di salvare se stessa e la vita del senzatetto,  rifiutandosi di cederlo “in pasto all’America”, in una furiosa mattanza che coinvolge anche gli insospettabili.

Fra  assalti  in perfetto stile  “Arancia Meccanica” e atmosfere che richiamano alla “Notte dei morti viventi”, in una escalation in cui spicca l’intenso Max Burkholder nel ruolo di Charlie e l’efferato e imperturbabile leader mascherato, DeMonaco pone lo spettatore davanti a interrogativi morali che scavano nel profondo di ciascun individuo: un tragico dilemma, sullo sfondo di un Paese come gli Stati Uniti, dove oggi non si contano più le stragi per impiego di armi da fuoco.

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