Pubblicato in: Libri

Libri da leggere 2013: “Dieci vite per la scienza” di Alessandro Cecchi Paone

Valentina Fumo 11 anni fa

Ѐ stato presentato ieri presso il Salone d’Onore della Triennale l’ultimo libro di Alessandro Cecchi Paone, Dieci vite per la scienza.

L’opera contiene le interviste del giornalista romano, da sempre attivo nella divulgazione scientifica e culturale, a dieci fra le più grandi menti del panorama scientifico e tecnologico italiano: Edoardo Boncinelli, Enzo Boschi, Sergio Carrà, Giulio Giorello, Marino Golinelli, Margherita Hack, Danilo Mainardi, Piergiorgio Odifreddi, Luigi Luca Cavalli Sforza, Umberto Veronesi.

Dieci vite per la scienza propone non solo le biografie di dieci grandi protagonisti della scienza italiana, ma anche una guida alla comprensione dei contenuti: leggerlo è, quindi, sia un modo per conoscere la scienza stessa attraverso la voce diretta di chi ne ha fatto la storia nel nostro Paese sia per prepararsi ai nuovi sviluppi e alle nuove applicazioni di medicina, biologia, fisica, chimica, astrofisica, neuroscienze, logica, matematica, informatica, elettronica, ecologia ed etologia.

L’incontro milanese è stato organizzato in concomitanza della mostra di arte e scienza Benzine. Le energie della tua mente ospitata in Triennale, fino al 24 marzo e ideata e prodotta dalla Fondazione Marino Golinelli, dedicata al fondatore del gruppo internazionale Alfa Wassermann e da venticinque anni attiva a livello nazionale con progetti didattici, incontri e dibatti per promuovere la ricerca e l’ innovazione in Italia.

Presentato in un cofanetto assieme a due dvd, Dieci vite per la scienza è un prodotto multimediale i cui destinatari privilegiati sono le giovani generazioni, in un momento – afferma Cecchi Paone nell’introduzione dell’opera- di “eclisse e appannamento della divulgazione”.

Questa situazione spiega la scelta del curatore di adottare la forma audiovisiva, canale più consono alle nuove abitudini di fruizione dell’informazione.

“Uno dei tratti che accomuna quasi tutti i protagonisti di quest’opera – scrive l’autore – è proprio quello di testimoniare una sorta di resistenza civile a questa deriva, nel nome della libertà di pensiero e del metodo scientifico, che invece chiede e insieme produce nuovi spazi di libertà per tutti”.