Arriva sabato 1 dicembre la sesta edizione della Biblioteca Vivente, l’evento che “trasforma” gli individui in “libri umani”. Le storie personali diventano dialoghi ravvicinati, volti a promuovere l’incontro e il confronto tra culture diverse. È un progetto della Biblioteca Crescenzago di Milano (via don Orione 19, fermata Cimiano della metropolitana verde M2) che accoglierà i visitatori dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Cos’è quindi una biblioteca vivente? Il “format” Human Library è nato a Copenhagen, in Danimarca, da un piccolo gruppo di giovani che risposero così a un’aggressione razzista, fondando l’associazione Stop the violence. Dal 2003 è un’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa ed esportata in altre parti del mondo. La biblioteca vivente si presenta come quella vera: ci sono i bibliotecari e un catalogo di titoli da cui scegliere. Leggere, in questo caso, significa conversare con chi si ha di fronte.
“I libri viventi sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di scardinarli, essi si rendono disponibili a discutere le proprie esperienze e i propri valori con altri” spiega il sito web del progetto, che raccoglie foto e testimonianze, oltre a indicare la disponibilità di giornali stranieri nelle biblioteche rionali di Milano.
Un modo per conoscere, limare le diversità ed esercitare l’arte dell’ascolto: quella che spesso trascuriamo, presi dalla frenesia quotidiana. La scorsa edizione ha puntato sulla lotta ai pregiudizi (disabilità, razzismo, ordine pubblico) con “titoli” umani come Storie dal campo di via Idro, Non ti vedo, Non solo multe.
Ingresso libero e gratuito