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Riproduzione vietata © milanoweekend.it / BODY WORLDS di Gunther von Hagens
Il corpo umano come non l’avevamo mai visto: difficile riassumere diversamente la visita alla mostra Body Worlds di Gunther von Hagens, visitabile alla Fabbrica del Vapore di Milano fino al 17 febbraio 2013. Il primo impatto con la plastinazione (la tecnica brevettata nel 1978 dall’anatomo-patologo tedesco, che consiste nel mummificare con polimeri di silicone) non è semplice: è inevitabile un’iniziale sensazione di smarrimento per queste opere spesso criticate, perché sappiamo che non si tratta di sculture qualsiasi, bensì di esseri umani. Gli organizzatori dichiarano che si tratta, in ogni caso, di corpi donati consensualmente.
E poi la curiosità, quella innata, l’idea che non esista – in fondo – un modo migliore per studiare la nostra anatomia. Semplicemente, vedere con i nostri occhi com’è fatto: sia esso un cuore, un fegato o un cervello. Il cuore, motore della vita umana, pompa circa 300 litri di sangue in un’ora, quasi 7.500 al giorno (per far capire cosa significa, sono esposti dei barili verniciati di rosso). Un ritmo che basterebbe a riempire ben tre petroliere, nell’arco di una vita media. Tra le “sculture” colpisce soprattutto Il cavallo impennato con cavaliere, l’unica opera dell’edizione milanese priva di teca di vetro e in cui è coinvolto un animale, che svetta con fierezza come se fosse vivo.
A metà pomeriggio di sabato, l’afflusso di visitatori è imponente. I bambini si aggirano tra le teche di Body Worlds con ammirazione, spiegando ai genitori quello che hanno imparato a scuola. L’impressione che siano loro i più preparati aggiunge un velo di tenerezza allo spettacolo dell’anatomia di cui siamo tutti protagonisti. Ma lo è anche e soprattutto la morte, quella che gli adulti sono abituati a temere, senza affrontarla davvero.
Foto di Emil Khorsai